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Attualità | 02 marzo 2020, 10:05

Incertezza sulla riapertura scuole, apertura di palestre cinema e teatri. Il Piemonte prova a risalire

Ad oggi 51 positività in Piemonte. 6 ricoveri ad Asti. Come il Coronavirus sta cambiando le nostre abitudini

Incertezza sulla riapertura scuole, apertura di palestre cinema e teatri. Il Piemonte prova a risalire

Era l’ultimo giorno del 2019 e le notizie che giungevano da Wuhan sembravano distanti e vissute da molti anche con ironia. Poi ha iniziato a riguardarci molto da vicino con i casi in Lombardia e, una decina di giorni fa il coronavirus è arrivato a bussare alle porte di astigiani e piemontesi con ficcante realtà.

Se la razionalità e il buon senso in alcuni casi sono stati scalzati da panico e notizie allarmistiche (supermercati presi d’assalto, scorte di disinfettanti per mani spariti da farmacie e negozi), è vero che le ordinanze prese a livello governativo e regionale stanno cercando di salvaguardare la salute principalmente e, si spera anche l’economia, dato che panico o meno, tutte o quasi le attività della nostra provincia stanno riscontrando gravi danni economici.

L’Astigiano è stato toccato molto da vicino, soprattutto con i 26 prima e 34 poi che hanno partecipato, in due turni, ai soggiorni marini organizzati ad Alassio dalla Provincia. I gruppi sono entrati in contatto con una persona positiva proveniente dalla Lombardia. Le vicende sono note e ora (i dati sono aggiornati a ieri), al Cardinal Massaia di Asti i ricoveri sono saliti a sei (non tutti hanno partecipato alla vacanza di Alassio, ma una persona è stata a stretto contatto con una donna di Portacomaro che ha partecipato).

L'OSPEDALE DI ASTI, STRUTTURA DI GRANDE CONTENIMENTO

L’ospedale di Asti ha una struttura di grande contenimento – ci ha spiegato Francesco De Rosa, primario delle Malattie Infettive - oltre a offrire l’accesso diretto, permette anche di accedere direttamente alle stanze del reparto di malattie infettive. E’ un reparto con operatori sociosanitari altamente specializzati e che si presta pienamente a situazioni di questo tipo. Ritengo però importantissimo ricordare la necessità di piena collaborazione a partire dal territorio, per garantire una fluidità del meccanismo che veda tutti consapevoli che la struttura sanitaria è pronta ad assistere nel migliore dei modi i casi sospetti, ma deve essere salvaguardata per quanto concerne tutto quello che compete alle nuove infezioni”.

Di coronavirus ne conosciamo anche altri, già presenti sul territorio nazionale – ha aggiunto lo specialista –. Questo nuovo coronavirus è del tutto nuovo, pertanto gli operatori sanitari e la comunità scientifica sono giustamente cauti nel verificare nuovi casi. E’ altresì vero che certi toni usati nelle giornate precedenti sono stati un po’ eccessivi. Vorrei essere però ottimista sul fatto che il lavoro svolto sinergicamente tra i vari ‘attori’ che operano in questo contesto hanno modo di costruire la fluidità del meccanismo che permette ai pazienti sospetti di arrivare direttamente alle Malattie Infettive e a noi tutti operatori sanitari di rinfrescare i collegamenti diretti con la medicina di base in modo di attivare, nel modo giusto, i dispositivi di precauzione”.

IL "CASO" PORTACOMARO

Il paese di Portacomaro, dopo il caso della signora positiva e l’amica, ha disposto misure precauzionali e messo in quarantena la casa di riposo (la donna aveva partecipato ad uno spettacolo al suo interno sabato 25 febbraio), ma oggi ha riaperto l’ufficio postale e ieri alla messa hanno partecipato diverse persone.

QUANDO RIAPRIRANNO LE SCUOLE?

Sul discorso scuole è ancora tutto da verificare. Da oggi sono in corso lavori di pulizia e disinfezione con procedure massicce per permettere il rientro dei nostri ragazzi e fino a ieri sera si pensava che mercoledì sarebbe stato il giorno del rientro. Ieri sera la “virata” del presidente della Regione Alberto Cirio che ha spiegato:“Il decreto del Consiglio dei ministri prevederebbe la possibilità di riaprire già domani mattina, io credo che la decisione non tenga conto della specificità della nostra regione, pertanto ho disposto che per almeno due giorni la scuola rimanga sospesa”. È una decisione” ha proseguito il governatore “presa per una questione di cautela. Siamo una regione che confina con la Lombardia, c’è uno scambio di docenti e studenti significativo. Sarebbe una decisione illogica e controproducente chiudere le scuole in Lombardia e tenerle aperte in Piemonte”.

Si deciderà domani, di certo, pur comprendendo le enormi difficoltà delle famiglie, non sono decisioni semplici da prendere. “Domani deciderò se riaprire le scuole agli studenti sulla base della tutela dei nostri ragazzi e sulla base delle valutazioni dell'Unità di crisi della Regione Piemonte, del Ministero della Salute e dell'Istituto Superiore della Sanità" ha ribadito il presidente.

UNO SGUARDO ALL'ECONOMIA E ALLA SALVAGUARDIA DELLE AZIENDE

Oggi anche l’incontro con rappresentanti delle categorie produttive per fare il punto sulla drammatica situazione economica dovuta ai danni collaterali del Coronavirus e decidere quali azioni mettere in campo nel futuro prossimo per rilanciare l'economia locale.

"Come Regione abbiamo stanziato un primo milione a disposizione dell'emergenza e io ho aggiunto al Piano di competitività della Regione Piemonte, la cui presentazione è confermata il 13 marzo, un capitolo che avrei voluto non aggiungere.

IL PUNTO SANITARIO

 

In Piemonte intanto sale a 51 il numero delle persone risultate positive (i dati sono aggiornati alle 10 di questa mattina) al test sul “coronavirus covid19": 37 ad Asti, 3 a Novara, 6 a Torino, 1 a Vercelli e 4 nel Vco. Di questi, 12 sono ricoverati in ospedale: 6 ad Asti, 3 a Novara e 3 all’Amedeo di Savoia di Torino. Altri 2 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva: 1 ad Asti e uno a Vercelli. Sono invece 37 le persone in isolamento fiduciario domiciliare.

Finora sono 375 i tamponi eseguiti in Piemonte, 307 dei quali risultati negativi. Sono in corso di verifica 12 casi.

Dall’Istituto superiore di sanità è stato al momento confermato un solo caso, sui 51 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso istituto.

Al momento, risulta ancora precauzionalmente chiuso il Pronto Soccorso di Tortona (AL), in attesa dell’esito del test su una persona che si era presentata al triage manifestando i sintomi del “caso sospetto”.

RIAPRONO PALESTRE E CENTRI DI AGGREGAZIONE

Oggi palestre, centri di aggregazione, cinema e teatri riaprono. il Piemonte infatti non rientra nelle aree in cui il Consiglio dei ministri ha stabilito le misure emergenziali. Pertanto, da oggi, tutto riaprirà e le attività si svolgeranno regolarmente.

Rimane la questione del “metro di distanza” che avrebbe limitato di fatto gli ingressi. Pur dovendo evitare assembramenti, infatti, il decreto ministeriali non pone limiti ma piuttosto fornisce indicazioni: “Il decreto dispone la riapertura e trasmette un decalogo con indicazioni operative per evitare il contatto tra persone, il Piemonte può ripartire” ha affermato Alberto Cirio.

Betty Martinelli

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