A proposito delle dichiarazioni del vicepresidente della Banca di Asti, Ercole Zuccaro che ieri con una lettera ha comunicato la sua decisione di ritirare la propria candidatura per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Banca di Asti (QUI IL NOSTRO ARTICOLO), il capogruppo in consiglio comunale Massimo Cerruti esprime le sue considerazioni
"Zuccaro, spiega in una nota Cerruti, si è dimesso con una lettera pubblica inviata al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, in cui adombra un non meglio specificato 'clima pesante attorno al rinnovo del cda della Banca d’Asti'. Tale decisione sarebbe finalizzata ad 'evitare di contribuire, seppur del tutto involontariamente, ad alimentare discussioni e polemiche lesive del buon nome della banca'.
Sarebbe stato meglio ed opportuno nei confronti degli azionisti e di tutta la opinione pubblica astigiana, chiarire esattamente a cosa si riferisce quando parla di clima pesante, altrimenti rimane una espressione criptica che non contribuisce minimamente a fare chiarezza, anzi"
Il consigliere fa poi riferimento ad una nota del deputato astigiano Paolo Romano:
"Siamo sicuri che non volesse riferirsi alla interrogazione parlamentare depositata nei giorni scorsi dal deputato del M5S On. Paolo Romano per due ordini di motivi: il primo è che, come si sottolinea nella interrogazione, il clima pesante all’interno della banca è assai datato nel tempo, il secondo è che si richiede, come giusto in un paese normale, la applicazione di regole che assicurino capacità specifica ed esperienza in capo a chi tali incarichi deve interpretare".
Cerruti poi torna sulle competenze dei candidati:"In base ai criteri dettati dalla Unione Europea e dalla Banca Centrale Europea né Ercole Zuccaro, né Giorgio Galvagno ( secondo la stampa i due più accreditati al ruolo di Presidente) posseggono i necessari requisiti.
Bene allora ha fatto Zuccaro a ritirare la propria candidatura. Aspettiamo che con senso di responsabilità anche Giorgio Galvagno operi la stessa scelta e in ogni caso che il CdA della Fondazione applichi tali criteri escludendo coloro che non sono in possesso dei requisiti richiesti".