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Sanità | 09 giugno 2020, 18:20

Sostegno, riorganizzazione e collaborazione territoriale: l’esperienza della Cooperativa Il Faro nell’emergenza Covid

Maldonese: "Le RSA devono essere parte integrante della territorialità sanitaria"

Giorgio Maldonese

Giorgio Maldonese

L’emergenza sanitaria nata dal Covid-19 e il perdurare del relativo stato di emergenza, ripropongono il tema della necessità di un coordinamento tra le strutture sanitarie e il territorio.

"L’importanza di fare rete - afferma Giorgio Maldonese, amministratore delegato della Cooperativa Sociale il FARO e gestore delle RSA Clinica San Giuseppe - è un punto di partenza molto importante che merita alcune considerazioni, nell’individuare quali saranno i futuri attori della sanità territoriale, soprattutto alla luce della nuova circolare del Governo, e il nuovo accordo integrativo regionale per il nuovo modello organizzativo delle cure primarie sul territorio. In questo nuovo scenario le Residenze Socio Assistenziali devono essere parte integrante di questa territorialità sanitaria, e magari essere anche molto più impiegate perché no come filtro rispetto a quello che dovrebbe essere un accesso ospedaliero, svolgendo così una importante funzione di raccordo tra ospedali e servizi presenti nel territorio". 

I ricoverati per Covid-19 hanno occupato quasi tutti i reparti ospedalieri, Rianimazione compresa, con la conseguenza che vi sono ad oggi circa 30mila richieste ferme per esami o visite. 

"Ma l’emergenza Covid -19 ha messo in luce anche un altro grande fattore da non sottovalutare, ovvero quello di rivedere l’intera organizzazione delle stesse RSA. In particolare, si dovrebbe inserire un protocollo emergenziale epidemiologico del quale fino a questo momento non si era mai parlato", continua Maldonese. 

Tra le proposte anche la costituzione di un tavolo di regia che possa in un unico organismo rappresentare tutte le RSA presenti sul territorio della provincia.

Questo fare rete - evidenziano dalla Cooperativa - sarebbe stato molto utile nel superare alcune criticità riscontrate durante l’emergenza, quali per esempio il reperimento dei DPI, formando una centrale comune di acquisti.

"La nostra esperienza con il Covid è stata indubbiamente positiva. Per l’ospedale che ha avuto una valvola di sfogo liberando gran parte dei propri reparti da pazienti Covid, per la Cooperativa il FARO è stato motivo di grande crescita, in quanto abbiamo avuto la possibilità di operare come un vero reparto ospedaliero a tutti gli effetti. Sarebbe bello non perdere queste importanti competenze fatte di quel capitale umano tanto prezioso", concludono. 

Redazione

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