Al Centro formazione Banca di Asti questa mattina è presentato un nuovo progetto nazionale, realizzato grazie alla erogazione economica del Gruppo Bancario Cassa Risparmio di Asti – Banca di Asti e Biver Banca e iniziato sui territori nei primi giorni di giugno.
Erano presenti l'a.d. Carlo De Martini, in videoconferenza il presidente Giorgio Galvagno e il delegato regionale Caritas Pierluigi Dovis, il vescovo di Asti, monsignor Marco Prastaro, don Dino Barberis (moderatore dell'incontro) Beppe Amico, direttore della Caritas.
"Con l’avvio della fase tre - spiegano dalla banca - il tema della ripartenza viene posto all’ordine del giorno della vita dei territori, delle imprese, delle famiglie e dei singoli. Alcuni per forza propria e altri con il sostegno delle misure nazionali e locali messe in campo riescono a immaginare e programmare percorsi di riavvio. Altri, invece, gravemente provati dagli esiti economici del tempo di lock down, fanno ancora molta fatica. In modo particolare imprese unipersonali, alcuni settori del commercio al dettaglio, esercizi che rendono servizi alla persona, piccoli artigiani. Al loro fianco anche molte famiglie già prima del Covid interessate dalla povertà conclamata o nelle sue forme più recenti: famiglie monoparentali, working poors, anziani soli a basso reddito, precari o lavoratori irregolari.
#Ripartiamonsieme
Imprese e famiglie quindi hanno iniziato a rivolgersi alla rete delle Caritas del territorio per un sostegno a volte indispensabile e urgente e, per offrire un segno di prossimità e un'opportunità, di semplice gestione e di immediato aiuto, le 17 Caritas Diocesane di Piemonte e Valle d’Aosta, in connessione anche con Caritas Ambrosiana e Caritas Diocesana di Padova, hanno dato vita all' iniziativa #Ripartiamoinsieme, "mettiamo in circolo la solidarietà, opportunità di piccola liquidità per la ripartenza che si apre ad una circolarità solidale verso le fasce più deboli della società".
Il presidente Galvagno: "La Caritas da sempre aiuta i più sfortunati e li ringrazio, ma ringrazio anche tutti i dipendenti del Gruppo che hano dato forza a questo progetto".
UNO SGUARDO AL FUTURO
Il vescovo MarcoPrastaro a nome delle 17 diocesi spiega: "Tutto è nato da una telefonata di un dirigente della banca (Isidoro Albergucci ndr) che ha raccontato dei soldi raccolti dai dipendenti e io ero ancora per pochi giorni referente, ne ho parlato con Pierluigi Dovis (delegato regionale) e ci siamo raccontati dell'emergenza Covid e di una donazione che avesse uno sguardo al futuro. Il bene produce altro bene".
IL CUORE DEL PROGETTO
Carlo De Martini ha rimarcato il fatto che la Banca oltre che un'azienda è una presenza storica e radicata sul territorio. "Abbiamo soprattutto cercato di fare bene il nostro mestiere anche in piena crisi e ci siamo poi interrogati su come potevamo essere utili anche in ambito sanitario e sociale. Così è venuta l'idea di proporre a tutti i colleghi di destinare una parte della retribuzione a interventi solidali e sanitari".
La cifra raccolta è stata poi raddoppiata da parte del Consiglio di Amministrazione determinando così interventi a favore delle varie emergenze pari a 2 milioni e 200mila euro. "Inoltre si è manifestata sempre più una grave emergenza sul territorio per cui la cifra è stata ripartita oltre che sugli ospedali di Asti, Biella, Vercelli, anche nell’area sociale per circa 900mila euro".
L'adesione è stata totale e l'intervento ha colto esigenze specifiche. "Speriamo di avere raggiunto, anche grazie a Caritas, chi aveva davvero bisogno".
GLI INTERVENTI NEL DETTAGLIO
Per diversi mesi, molti non hanno avuto entrate e hanno chiesto aiuto, il gruppo di lavoro coordinato da Beppe Amico ha avuto l'incarico di capire dove distribuire le risorse.
"Il logo rappresenta il simbolo della solidarietà ed è partito da Asti rappresenta un welfare generativo. Ad Asti ci sono 18 realtà dei Centri di ascolto astigiani si stanno informando ed è già arrivata una domanda".
Pierluigi Dovis, in videoconferenza ha spiegato uteriori dettagli "Una piccola liquidità che aiuti la ripartenza del piccolo commercio al dettaglio, o a chi si occupa di servizi alla persona, agricoltori o servizi culturali che hanno avuto grandi problemi. Potranno ricevere un sostegno per un massimo di 2mila euro, non vincolato alla restituzione e che crei una sorta di economia circolare. L'aiuto non è elemosina ma di assunzione di responsabilità del bene comune".
Tre le caratteristiche: tempestività dell'intervento, il bonifico verrà fatto in 3/4 giorni, flessibilità, generabilità dell'esodo, "Cioè la catena di solidarietà che vorremmo ottenere al massimo".
330MILA EURO PER LE CARITAS DEL PIEMONTE
Le Caritas otterranno subito 10mila euro ciascuno che potranno aumentare fino a 30."Abbiamo scelto la strada di identificazione personale attraverso le Caritas", aggiunge Dovis.
Questa mattina è già stato fatto il primo bonifico nel Basso Piemonte. Tra circa un mese ci sarà un check point.
Sono 1800 i dipendenti del Gruppo che hanno partecipato, circa 1650 le aziende che potranno essere beneficiate, la Diocesi di Asti, potrà ulteriormente supportare il progetto.