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Sanità | 03 settembre 2020, 15:38

Il segretario provinciale di Nursind, Gabriele Montana, querelato dalla Asl [VIDEO]

L'esponente sindacale aveva denunciato condizioni di lavoro pericolose e inadeguate durante l’emergenza Covid. Coppolella: "Non sono arrivati i premi ma le querele, non si manda a processo una persona che per tre mesi è stata lontana dalla sua bambina"

In piedi, Gabriele Montana

In piedi, Gabriele Montana

Denuncia, come sindacalista, condizioni di lavoro inadeguate durante l'emergenza Covid e viene querelato dalla Asl di Asti.

È quanto capitato all'infermiere Gabriele Montana, segretario provinciale NurSind di Asti, in prima linea come tantissimi suoi colleghi, durante l'emergenza Covid.

Nei suoi confronti è in corso, appunto un'azione legale da parte dei vertici della Asl At; il 28 luglio infatti è arrivata notizia per reato di diffamazione.

LA VICENDA

I fatti sono stati raccontati oggi con una conferenza stampa.

Il 26 marzo sulla rivista Infermieristicamente, compare, a firma di Montana, un comunicato dove l'infermiere, raccogliendo le istanze di tanti colleghi, denuncia un mancato pagamento di rischio radiologico nei reparti Covid.

Il 3 aprile, la stessa NurSind invia un file dove si evince che in realtà la voce stipendiale è stata erogata a marzo.

Il 10 aprile la Asl presenta querela contro ignoti.

A giugno Montana con una nota stampa si scusa se con la sua azione esercitata come sindacalista, può avere inavvertitamente offeso qualcuno

RISCHIA DA SEI MESI A TRE ANNI

Il 28 luglio però arriva l'avviso di chiusura indagini e la Procura procederà nei suoi confronti, Montana rischia da sei mesi a tre anni per diffamazione.

A difenderlo l'avvocato Olindo Cazzolla, Nursind nazionale del Foro romano con l'avvocato Elena Toppino di Asti.

"Non c'è il reato di diffamazione  - spiega Cazzolla. Ad aprile è stata presentate querela contro ignoti dal legale rappresentante della Asl.

Montana si è scusato ma la Procura ha comunicato chiusura indagini e si andrà a processo per diffamazione. Lo difenderemo per diritto di critica

Montana non ha usato alcuna espressione offensiva, ma è stato intervistato il 20 aprile da Report e oggi si ritrova in questa situazione. Un caso?"

L'avvocato Toppino, spiega che la vicenda offre spunti di riflessione. "Il diritto di critica è garantito dalla Costituzione.

Non possiamo dimenticare che in caso di emergenza si deve tenere conto di tutto ciò che comporta. È stato un momento in cui i sanitari sono stati in situazione difficilissima di stress e di riorganizzazione. Soprattutto sui rappresentanti sindacali.

Siamo rimasti stupiti dalla denuncia soprattutto che non ci sia stata archiviazione dopo i due comunicati di scuse. Ci batteremo per l'assoluzione e garantire che non ci siano più situazioni di questo tipo".

HA AVUTO UN PESO LA PUNTATA DI REPORT SULL'OSPEDALE?

Per Francesco Coppolella, segretario NurSind Piemonte "La preoccupazione è che il sindacato venga privato dai suoi strumenti. Non abbiamo dimenticato il periodo. Gli infermieri sono stati mandati al fronte senza armi. Senza dispositivi. Sono stati loro però a tirare fuori l'Italia da questa situazione.

Non sono arrivati i premi ma le querele... Altro che eroi. Il denunciare situazioni anomale, fa parte delle dinamiche sindacali, non si manda a processo una persona che per tre mesi ha dovuto tenere lontana la sua bambina piccola. Questo vuol dire fare del male a una persona, a una famiglia. Faremo fronte a livello nazionale, regionale e locale. 

La Regione non ha querelato report ma la Asl ha denunciato Gabriele. Forse perché più debole?

 

Gli infermieri sono il 42 per cento dei contagiati e Coppolella tuona: "Chiediamo anche il sostegno dei cittadini. Vogliamo una sanità migliore e la bocca non ce la chiuderà nessuno".

"I sindacalisti sono l'ultimo baluardo dei lavoratori, spiega Salvatore Lo Presti segretario NurSind Alessandria. È vero che la legge è uguale per tutti? Ho fatto doooi e tripli turni. Ogni giorno ricevevamo appelli di colleghi in lacrime pieni di problematiche. Tra marzo e aprile ho fatto 17 esposti a Pprocura, Regione Spresal.

A FIANCO DEL SINDACALISTA ANCHE L'ORDINE DEGLI INFERMIERI E LA POLITICA

Solidarietà a Montana anche dall'Ordine degli Infermieri, la vicepresidente Carmela di Rende: "Non spetta a noi esprimere giudizi ma da parte dell'ordine esprimiamo stima e solidarietà come colleghi. Montana prima di tutto è infermere che ha sempre lavorato nei reparti Covid. Con aspetti psicologici che ci hanno caratterizzato la vita. Ci auguriamo si risolva per il meglio.

Solidarietà anche dalla politica, erano infatti presenti alla conferenza stampa, Giorgio Spata, consigliere del Movimento 5 Stelle, Mario Malandrone di Ambiente Asti e Mauro Bosia di Uniti si può: "Montana ci ha aiutati a capire ciò che succedeva in ospedale, sempre con giudizi moderati".

Betty Martinelli

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