Nonostante le numerose limitazioni conseguenti il rispetto delle norme anti Covid e le conseguenti limitazioni, anche l’edizione 2020 di AstiTeatro si è rivelata un ragguardevole successo con 2.300 spettatori a fronte dei 24 spettacoli presentati.
Tenendo conto che pressoché tutti gli spettacoli, ad eccezione dell'apertura in piazza San Secondo, sono andati in scena in location con capienze limitate (200 al cortile del Michelerio e al Teatro Alfieri, 70 allo Spazio Kor, 60 alla Chiesa del Gesù), al punto che in alcuni casi si è reso necessario lasciar fuori alcuni spettatori avendo esaurito la capienza degli edifici, si rileva che l’indice di occupazione è superiore a quello degli anni passati, con oltre l’85%
Se ne deduce una forte voglia di teatro riferita non soltanto agli astigiani, in quanto sulla base del questionario (Audience Development Asti) fatto compilare agli spettatori, un’ampia percentuale risulta provenire da fuori Asti. Una voglia di teatro che fa ben sperare per il recupero degli spettacoli della Stagione dell’Alfieri annullati nei mesi scorsi e per la nuova Stagione teatrale, prevista da gennaio 2021 in avanti.
Inoltre, sempre sulla base del medesimo questionario, è emerso che circa il 30% degli spettatori ha meno di 40 anni: segno di un ricambio generazionale che può garantire nuova linfa alle stagioni teatrali.
Parola dell’assessore alla Cultura Gianfranco Imerito che spiega che ha vinto soprattutto la “Passione per il teatro, che è stato molto frequentato. Sono molto contento della grande presenza dei giovani”.
Il festival si è conclusi ieri con un evento di “Estiamo insieme” che era stato rinviato per maltempo, la Palmarosa Band ha presentato “Gli chansonnier… dai boulevard di Parigi ai carrugi di Genova”.
Allo Spazio Kor di piazza San Giuseppe è andato in scena “Tutto quello che volevo. Storia di una sentenza” di e con Cinzia Spanò, basato su un fatto di cronaca realmente accaduto, una sorta di riflessione sul femminile. Alle 21 al Teatro Alfieri la rassegna si è conclusa con Davide Enia protagonista e autore de “L’abisso”, spettacolo pluripremiato (Premio Ubu 2019 come miglior nuovo testo italiano, Premio Le maschere del teatro e Premio Hystrio Twister).
Lo spettacolo, attualissimo, è tratto da un viaggio nella Lampedusa degli sbarchi.