Dopo una notte insonne e tanti pensieri, polemiche e critiche da parte delle opposizioni, il presidente della Regione Alberto Cirio torna a parlare dell’inserimento del Piemonte nella “fascia rossa”, condizione che da domani implicherà un lockdown soft, almeno per tre settimane.
“Che fosse necessario irrobustire, anche duramente, le misure di contenimento al virus era evidente, tant’è che in Piemonte l’avevo già anticipato con un’ordinanza che aveva riguardato la scuola, la capienza del trasporto pubblico e i centri commerciali” spiega Cirio. Ecco perché, a differenza della Calabria, che ha annunciato di voler impugnare l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, il Piemonte rispetterà comunque il provvedimento preso dal Governo.
Rimane, secondo Cirio, l’amarezza per una decisione ritenuta sbagliata dal presidente, dagli assessori e dai consiglieri di maggioranza: “Il fatto che il Governo abbia scelto su dati vecchi di 10 giorni fa, rischia di non tenere conto di questi elementi e rischia di porre in una situazione più critica regioni che sono in fase di miglioramento e di non tenere conto del peggioramento di altre realtà del nostro Paese” conclude Cirio.