"Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro". È questo l'appello che Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato questa sera agli astigiani e non solo, con un presidio in piazza San Secondo.
In Italia la media è di tre morti al giorno.
"Un triste primato di un Paese che sottovaluta la sicurezza nei luoghi di lavoro - spiegano i sindacati -. Giovani, anziani, donne o uomini la strage non si ferma. Il profitto prima di tutto. È bastato che, terminata la fase acuta della pandemia, si riprendesse a lavorare con continuità per riprendere la conta dei morti e degli infortuni sul lavoro".
Zoom: i dati astigiani
Ad Asti nel periodo gennaio-marzo 2021 sono state 471 le denunce di infortuni sul lavoro, a fronte delle 427 rilevate nell’analogo periodo l’anno precedente (+10,3%).
Un infortunio mortale denunciato, contro i due nello stesso periodo, ma dell'anno precedente. L’Astigiano, secondo gli ultimi dati, sarebbe l'unica provincia del Piemonte in controtendenza, con un aumento importante di infortuni lavorativi denunciati. Tutte le altre, infatti, hanno registrato una diminuzione. Il Piemonte nel complesso registra un -6,2 % di denunce.
I sindacati e le associazioni locali chiedono a gran voce non solo ripresa e ripartenza, ma un aumento deciso di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro.
Perchè "chi esce di casa per andare a lavorare abbia la certezza di ritornare nella propria abitazione a fine giornata. La vita delle persone deve essere al primo posto".
Un momento di protesta e riflessione costruttiva, che si inserisce in un'ampia campagna a carattere nazionale di sensibilizzazione.