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Al Direttore | 11 giugno 2021, 19:20

Palio, la minoranza: "Ancora un'occasione persa per la città?"

In una nota stampa i consiglieri di minoranza al sindaco: "Comprendiamo la pandemia e le incertezze del momento, ma arrivare a giugno 2021 senza un progetto, se non annunci, dimostra nuovamente una improvvisazione che mette seriamente in difficoltà i Comitati palio"

Palio, la minoranza: "Ancora un'occasione persa per la città?"

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma dei consiglieri di minoranza Luciano Sutera Sardo, Maria Ferlisi, Giuseppe Dolce, Mario Malandrone, Angela Quaglia, Giorgio Spata, Massimo Cerruti, Mauro Bosia, Davide Giargia, Michele Anselmo, Martina Veneto, in merito al Palio. 

Leggiamo con entusiasmo le dichiarazioni del Sindaco Rasero sulla ripresa del Palio fissata nella data del 5 settembre 2021. E’ incontestabile che la manifestazione sia tra le più importanti dell’Astigiano. Ridare speranza ai tanti appassionati, sulla corsa di settembre, vuol dire rimettere in movimento un mondo che in questi mesi ha sofferto e che ha visto, per l’annata paliesca del 2020, la stima in solitaria di un Palio mai assegnato e le tanti interruzioni delle attività.

Ora però rimangono tanti nodi da sciogliere che il Sindaco definisce “work in progress” e che la commissione comunale cultura sul Palio non ha minimamente provato a chiarire. Ci stupisce sempre questa scarsa capacità di programmazione del sindaco. Comprendiamo la pandemia e le incertezze del momento, ma arrivare a giugno 2021 senza un progetto, se non annunci, in materia che dovrebbe essere ben conosciuta dal Sindaco, per il suo passato paliofilo, dimostra nuovamente una improvvisazione che mette seriamente in difficoltà i Comitati palio.

Per prima cosa il problema delle risorse. Sappiamo bene quanto il Palio incida sui bilanci comunali e in un anno come questo, la polemica di chi “non ama” la manifestazione sarà facile, quando le priorità per molti sono altre. Riteniamo che tali polemiche, seppur comprensibili, debbano però tenere in considerazione l’importante indotto che ruota intorno alla manifestazione che può esser motore di turismo, commercio, aggregazione e, non per ultimo, senso di appartenenza e ripresa culturale della città. Eppure il problema di come finanziarlo rimane e, questo anno, è ancora più rilevante, anche considerando che il comune già prevede un passivo notevole della manifestazione.

I costi del Palio si aggirano solitamente tra i 440 mila e i 480 mila euro a fronte dei quali vengono incassati poco più di 200 mila euro (tra l’altro in calo negli scorsi anni dopo lo spostamento della data del Palio e che questo anno si prevedono notevolmente ridotti per la minor capienza delle tribune). La differenza è a quasi esclusivo carico del Comune di Asti al netto di marginali contributi di altri enti.

In cinque anni il problema si è riproposto più volte e l’amministrazione oltre a chiedere contributi ai Comuni partecipanti al Palio, null’altro ha fatto, né in ricerca di finanziamenti, né in promozione, né nel definire l’Ente Palio. Ci chiediamo se la Regione Piemonte sia stata contattata per capire se ci siano gli spazi per un aiuto per una manifestazione che caratterizza così tanto il nostro territorio. Auspichiamo che il Sindaco non tiri fuori dal cilindro soluzioni che coinvolgano economicamente i Comitati. Sarebbe il solito modo per dire ai cittadini astigiani che il Palio non “è costato” ma inciderebbe sui bilanci dei comitati già provati come dice lo stesso Rasero dal “calo di iscritti, l’impossibilità di organizzare eventi”.

Forse il Sindaco, considerata l’importanza della manifestazione, ha intenzione d’investire i fondi stanziati in bilancio per l’edizione 2021 (che ammontano, ad oggi, a poco più di euro 400.000) non preoccupandosi delle eventuali perdite? Questa sarebbe comunque una scelta che dovrà comunicare non a noi ma alla città. Sarebbe comunque finalmente una scelta.

Speriamo che la corsa abbia luogo realmente in piazza Alfieri con tribune che sappiano accogliere spettatori nel rispetto della normativa che sarà in vigore a settembre. Non sarebbe accettabile un altro luogo per la corsa dopo così tanti mesi persi a non organizzarsi.
Occorreva arrivare alla ripartenza con una strategia. I quesiti relativi a Piazza Alfieri, alle tribune, al finanziamento della manifestazione, oggi, dovevano aver se non risposte, almeno ipotesi. Ma forse è troppo da chiedere ad una amministrazione che punta tutto sugli annunci e sull’apparenza.

Il Palio è corsa, ma anche corteo storico e sbandieratori. Riteniamo che nella completezza della manifestazione vi sia il valore aggiunto. Entrambe necessitano di protocolli COVID (ad esempio per il pubblico lungo le strade) e tempo per i Comitati per organizzarsi. In questi mesi la chiusura delle sedi ha rallentato i lavori e gli allenamenti (ricordiamo che questi sono ripartiti dopo molto tempo e gli atleti finalmente sono riusciti a riprendere le prove). Cosa ne sarà del corteo storico e del Paliotto?

Ci chiediamo anche se prima dell’annuncio della corsa del Palio, quale interlocuzioni vi sono state con la Prefettura, ente che deve autorizzare una manifestazione che coinvolge migliaia di persone, come partecipanti e come pubblico.
L’unica cosa che ci rassicura, in così tanta leggerezza, è la capacità del Consiglio del Palio, del Collegio dei Rettori e delle sue commissioni di organizzarsi e di mettere in moto tutte le loro competenze per risolvere i problemi che da qui a settembre ci saranno. Perché crediamo che avverrà proprio questo: su di loro si riverseranno molte scelte che normalmente spetterebbero alla amministrazione organizzante, come già è accaduto negli ultimi cinque anni.

L’ultimo Palio dell’amministrazione Rasero sarà quello della ripresa dopo la pandemia, ma anche il Palio che segnalerà il fallimento di una visione della manifestazione. I nodi non risolti in questi anni, come quello della sostenibilità economica, del rilancio della comunicazione a livello nazionale e internazionale, alla valorizzazione delle piccole imprese manifatturiere dietro alla manifestazione, ai programmi mancati nelle scuole per far crescere la passione nel Palio, alla valorizzazione del corteo storico e dell’arte nello sbandierare (arte e attività sportiva), segnano una incapacità totale nel far crescere la manifestazione storica più importante in città.

Rasero verrà ricordato per questi 5 anni di amministrazione per il Sindaco del cambio data del palio, del paliotto, della richiesta del contributo alla manifestazione ai Comuni partecipanti, della riduzione dei biglietti venduti. In termini palieschi, possiamo dire che il Sindaco Rasero è rimasto fermo al canapo. Il tutto alla vigilia delle prove di Addestramento Palio di Asti 2021 di domani.

I consiglieri di minoranza

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