I Merks? Non è detto li ricordiate. D’altra parte sono passati due anni dalla loro ultima visita dalle nostre parti. Erano arrivati nel luglio 2019, di passaggio per raggiungere in auto la Toscana; alla fine si erano fermati sette giorni, girando in lungo e in largo gran parte dell’Astigiano. Belgi, di Anversa, famiglia composta da padre e madre, Jan e Lisa, e due figli, al tempo, di 9, Marc, e 11 anni, Marie. Di quei sette giorni ne avevo riassunto luoghi toccati ed esperienze vissute, grazie al diario di viaggio concesso da Lisa.
Sono tornati, ma non tutti: non ci è dato sapere se il rapporto di coppia covasse già qualche problema o la colpa sia da ricercare negli effetti del periodo pandemico, ma il dato è che Jan e Lisa a fine anno scorso si sono separati.
Jan, si è trasferito in un nuovo appartamento vicino all’università e proprio lì in un bistro affollato di studenti, ha incontrato la sua attuale compagna: Anne Claers, responsabile, nonostante la giovane età, del Master post laurea in Studi sulla curatela culturale. Dopo quattro mesi di rapporto avvolgente e vivacissimo, ma ognuno a casa sua, la scelta di fare una settimana di vacanza assieme. Prova generale di convivenza. Jan è sempre uguale e nel decidere continua a lasciar fare agli altri, dove è cambiato invece è nell’aspetto che lo fa indubbiamente apparire fin più giovane, o giovanile. Nuovo taglio di capelli, barba rasata definitivamente, più colore nel vestire e auto nuova, un rossa Mazda decapottabile, unito al muoversi, per lo più appiccicato, accanto ad una vivace e solare trentenne gli hanno tolto quell’abbondante decina d’anni che lo distanzia da Anne. La scelta del dove non poteva che essere l’Astigiano, non tanto perché luogo conosciuto da Jan, ma per la tesi di laurea di Anne: De Casane van Asti en hun ontwikkeling in Noord-Europa – Le Casane astigiane e la loro espansione nel Nord Europa. Da nove anni sognava di visitare l’origine fisica dei suoi studi, di annusare medioevo tra Asti e dintorni, di apprezzare dal vivo l’arte del tempo, da lei così tanto amata.
Sono partiti lunedi scorso alle prime luci dell’alba. Una tirata unica da 14 ore fino a Ginevra, dove hanno passato una bella notte vista lago, pronti a ripartire di prima mattina per Susa. Anne lo ha detto chiaro da subito: se andiamo nell’Astigiano dobbiamo assolutamente fermarci a visitare la mostra su Antoine de Lonhy al Museo Diocesano di Susa. E così hanno fatto, emozionandosi, almeno lei di sicuro, con la poliedrica arte di questo girovago maestro quattrocentesco che dalla Francia era finito in Piemonte, lasciando un notevole numero di opere e facendo scuola, tanto da trovarcene qualcuna anche sotto casa come le spettacolari tavole di Vezzolano, di recente scoperta e attribuzione, di recentissimo restauro e per la prima volta, proprio a Susa, in esposizione.
Consumata avidamente la bellissima mostra ecco emergere il secondo tema portante della vacanza, seconda grande passione di Anne: camminare e correre immersa nella natura a caccia di endorfine e di panorami da favola. La Val di Susa era troppo piena di boschi, colli e montagne per non soddisfarla subito, il pomeriggio stesso e la mattina dopo, prima di partire verso Asti. Il racconto di Jan, sì è lui che mi ha tracciato una specie di diario di viaggio, ci porterà allora nel capoluogo, giovedì prossimo.