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Sanità | 21 gennaio 2022, 15:50

L’appello del Nursing Up: “Le Asl rivedano le procedure per le quarantene scolastiche”

Le norme attuali, secondo il sindacato, influiscono sui genitori sanitari impossibilitati ad andare al lavoro

L’appello del Nursing Up: “Le Asl rivedano le procedure per le quarantene scolastiche”

Le conseguenze della norma che prevede il mandare un’intera classe in quarantena in caso di anche un solo soggetto positivo si ripercuote inevitabilmente anche sulla sanità, come evidenziato in una nota stampa del Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie che chiede alle Asl piemontesi di rivedere immediatamente le procedure sulle quarantene scolastiche.

Gli infermieri che sono sono genitori si ritrovano a casa per una decina di giorni bambini in quarantena, soprattutto se più piccoli, e sono costretti anche loro a stare a casaargomenta il segretario regionale Claudio Delli CarriOra, la normativa del comparto prevede che in questi casi, per il personale costretto ad assentarsi, si possano attivare o lo smart working oppure il congedo parentale al 50% dello stipendio. È chiaro che, se posti in questa situazione, in molti potrebbero optare per lo smart working, per non vedersi decurtare lo stipendio del 50%, anche se per una professione come quella dell’infermiere tale attività risulti di difficile realizzazione”.

“Tutto ciò, nei fatti, ha solo la conseguenza di sguarnire ulteriormente gli organici di infermieri e professionisti che operano negli ospedali, che sono già ridotti all’osso, con una grave ripercussione sui turni e il pericolo che diversi servizi vengano penalizzati. Ciò sta accadendo, come ci è stato segnalato, in tutta la regione”, conclude Delli Carri.

Pertanto il sindacato chiede siano trovate nuove soluzioni – quali, ad esempio, tamponi a 48/72 ore e la prosecuzione delle lezioni – evitando di creare enormi problemi ai genitori infermieri e professionisti della sanità che lavorano.

“Chiediamo di applicare le norme del Governo, ma soprattutto di mettere buon senso nella gestione dei positivi nelle classi aggiunge Delli Carri –, limitando l’uso di Dad e quarantene laddove realmente necessario, ovviamente nel rispetto della maggiore sicurezza possibile, perché le quarantene dei ragazzi hanno pesanti ripercussioni sui genitori lavoratori. Ripercussioni che in un settore delicato e particolarmente sotto pressione in questi mesi come il nostro, generano disagi enormi sugli organici e di riflesso anche per i pazienti. Auspichiamo che in tempi brevi arrivino segnali positivi per la soluzione del problema”.

Redazione

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