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Attualità | 17 febbraio 2022, 08:22

Casa di comunità a Villanova: "Una scelta priva di logica". Cgil, Cisl e Uil: "Non considera le esigenze del territorio"

La nota delle Segreterie: "Ci riserviamo di mettere in campo ogni utile iniziativa affinché la Regione Piemonte modifichi le proprie scelte"

Casa di comunità a Villanova: "Una scelta priva di logica". Cgil, Cisl e Uil: "Non considera le esigenze del territorio"

Sulla mancanza di investimenti regionali per la casa di comunità di Villanova d'Asti, intervengono anche le Segreterie astigiane di Cgil, Cils e Uil.

Dei 32mila euro destinati infatti per l'Astigiano, dopo anni di battaglie bipartisan del territorio Villanovese, nulla da fare per la struttura di via De Amicis e nei giorni scorsi il sindaco, Christian Giordano aveva ribadito: "Fa davvero specie vedere oggi la sede di Villanova d’Asti esclusa alla luce del mastodontico piano di investimenti pari a 430 milioni di euro in campo sanitario. Non esiste motivazione politica, tecnica ed economica che possa nemmeno lontanamene giustificare questa scelta scellerata da parte della Regione".

In merito si era espresso anche il presidente della Provincia, Paolo Lanfranco: "La delibera stravolge la proposta della direzione generale dell’ASL  con la quale venivano individuate, all’interno dell’ambito di propria competenza, le seguenti quattro Case di Comunità: Canelli, Asti, Villafranca-Villanova e Area Nord Est Astigiano”.

Rimandata la programmazione sanitaria sui territori

I sindacati, pur non entrando in merito alle scelte, rimarcano ora che "una nuova programmazione sanitaria che punti sulle necessità dei cittadini e dei territori sia procrastinato a data da destinarsi e subordinato a scelte che limitano fino all’irrilevanza la sanità territoriale".

Sottolineando di ritenere anch'essi l'esclusione di Villanova una scelta sbagliata. "Come si può pensare di non costruire un presidio sanitario avanzato in una zona densamente popolata con la presenza di numerose aziende ed in continua espansione? Come è possibile non considerare che la zona del Pianalto astigiano sarà interessata da profondi cambiamenti industriali e, di conseguenza, anche da un aumento della residenzialità? Non prevedere una Casa di comunità a Villanova d’Asti, in aperto contrasto con le indicazioni della Direzione Generale dell’ASL e delle istanze del territorio è penalizzare l’area e soprattutto non rimuovere le strozzature oggi esistenti nell’accesso ai servizi sanitari essenziali".

Alleggerire l'ospedale puntando a telediagnosi e telemedicina

Anche il tavolo dello sviluppo aveva condiviso, su proposta di Cgil, Cisl e Uil, la necessità di dotare Villanova d’Asti di una Casa di Comunità con servizi polispecialistici, la telediagnosi e la telemedicina oltre che con uno sportello di Segretariato sociale in grado di rispondere alla domanda del territorio alleggerendo e rendendo più efficienti le strutture ospedaliere dell’ASL.

"È del tutto evidente - continua la nota congiunta - che è stata fatta una scelta senza considerare le esigenze del territorio ma solo considerando altre logiche che rischiano di penalizzare il necessario salto di qualità nella sanità piemontese".

I sindacati ritengono sia da prendere in considerazione la proposta del presidente della Provincia di aprire al più presto un confronto tra la Regione e tutte le parti in causa, e condividono le preoccupazione degli amministratori Villanova d’Asti, dei comuni del Pianalto e delle popolazioni.

In campo azioni affinché la Regione modifichi le scelte

"Siamo a richiedere inoltre al presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ASL  - concludono i responsabili delle sigle sindacali - di convocare immediatamente la conferenza dei Sindaci per una discussione di merito sulle scelte fatte e chiediamo che venga convocata la conferenza dei Servizi che sarebbe il luogo deputato alla discussione sulle politiche programmatorie della sanità e ci riserviamo di mettere in campo ogni utile iniziativa affinché la Regione Piemonte modifichi le proprie scelte".

Betty Martinelli

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