Uno dei temi ricorrenti del quinquennio amministrativo che volge al termine, così come della campagna elettorale in corso, è senz’ombra di dubbio quello della sicurezza nelle sue svariate sfaccettature, effettive e percepite. Un ambito delicatissimo che, per quanto concerne il Comune di Asti, ha visto operare per una buona parte di quinquennio l’assessore Marco Bona, esponente leghista subentrato nell’incarico al collega Andrea Giaccone, eletto deputato alle scorse Politiche. Abbiamo incontrato l’assessore Bona per tracciare un bilancio di questi anni.
Nonostante la giovane età, ha già maturato un rilevante bagaglio di esperienze…
Sì, a inizio mandato ero uno dei più giovani consiglieri comunali e mi sono ritrovato ad essere il più giovane assessore della storia dei Comune di Asti. Quando sono arrivato c’erano già progetti in stato embrionale, che in questi 3 anni e mezzo ho portato a termine, nonostante i rallentamenti correlati al covid.
Ecco, parliamo appunto del lavoro svolto per migliorare la sicurezza cittadina
Nel bilancio di questo mandato figurano 70 telecamere di sicurezza, tra cui diverse di lettura targhe, ma non solo, perché il nostro progetto di videosorveglianza prevedeva anche implementazioni hardware, che in futuro ci consentiranno di aggiungere ulteriori telecamere di sicurezza. Senza trascurare la parte software: ne abbiamo acquistato uno che consente a tutte le forze di polizia, in base a come lo imposta l’operatore, di appurare eventuali assembramenti, se il traffico resta nella carreggiata, ecc. oltre alle potenzialità di lettura targhe, che consente di rilevare se l’auto che passa è assicurata, se è un’auto segnalata, il colore, il tipo di mezzo… Il Comune, sul tema sicurezza, ha poteri limitati, ma può investire ampiamente e pertanto la nostra mission era di ampliare in estensione e nelle sue potenzialità il sistema di videosorveglianza, mantenendolo performante e accessibile a tutte le forze di polizia direttamente dalle loro centrali operative. Quando ci siamo insediati, i lotti di telecamere non erano coperti da contratto di manutenzione: se non funzionavano, lo si scopriva solo quando, avendo necessità di controllare delle immagini, risultava tutto nero. Noi terminiamo questo mandato con tutti i lotti del sistema di videosorveglianza coperti da contratto di manutenzione, quindi possiamo sapere anche con immediatezza se una telecamera funziona o no.
Tra le sue competenze vi è anche la Polizia Municipale: com’è cambiato il Corpo in questi 5 anni?
Abbiamo implementato l’organico con l’assunzione di 21 nuovi agenti, che sono andati a sopperire al turnover con quelli pensionati. Se non avessimo effettuato queste assunzioni, sicuramente non saremmo più stati in grado di offrire il servizio di pattuglia H24 sette giorni su sette, che in Piemonte siamo gli unici a offrire oltre a Torino, che però ovviamente può vantare un organico molto più corposo. Assumere 21 agenti e bandire due concorsi è un primato di cui siamo orgogliosi, perché non lo si faceva da molti anni. Abbiamo lavorato per cercare di abbassare l’età media del Corpo, in modo da aver più personale per il servizio su strada.
Il lavoro sulla Municipale non si è però arrestato con l’assunzione di 21 nuovi agenti. Li abbiamo dotati di nuove divise, più confortevoli e d’impatto; 10 nuovi mezzi tra autovetture e moto e inoltre – sua mia iniziativa, appoggiata dal sindaco Rasero e dal comandante Saracco – abbiamo implementato l’unità cinofila. Un nostro agente aveva un cane già addestrato alla ricerca di persone, ma io lo volevo finalizzato alla ricerca di stupefacenti. Poiché i due percorsi sono compatibili, abbiamo fatto addestrare cane e conduttore alla scuola dell’Unità Cinofila del carcere e adesso anche la Polizia Municipale ha una propria unità cinofila, già utilizzata nell’operazione antidroga attuata a metà gennaio al Movicentro.
Invece per quanto riguarda un altra sua delega, quella alla Protezione Civile?
Dal punto di vista della pianificazione ci siamo dotati di un nuovo piano di protezione civile su tutti i rischi, con particolare attenzione riguardo il rischio idraulico in caso di piena del Tanaro, ma anche in merito a trasporto di sostanze pericolose e rischio industriale. Avere un piano aggiornato vuol dire che, in caso di urgenza, la struttura comunale sa come muoversi e prevenirle. Nel 2019 abbiamo fatto una prima esercitazione operativa, con la partecipazione anche della Municipale, volevamo poi ripetere l’esercitazione negli anni successivi, ma il covid lo ha impedito. Obiettivo del prossimo mandato dev’essere di ripetere l’esercitazione affinché la macchina comunale sappia come intervenire in casi di urgenza, magari coinvolgendo in modo mirato edifici comunali siti nelle zone a rischio.
Appurato che quando parliamo di sicurezza bisogna farlo a 360 gradi, quali ritiene debbano essere i prossimi passi da compiere?
I dati del ‘Sole 24 Ore’ ci dicono che l’anno scorso siamo migliorati di 21 posizioni ma, al netto di ciò e di quanto abbiamo fatto come Amministrazione ora si deve operare sul concetto di sicurezza percepita. Il che vuol dire una migliore illuminazione, possibile grazie al lavoro fatto con Asp per porre fine alla diatriba su ‘Asti Energia e Calore’ e il parere dell’Anac. Quindi si possono portare avanti progetti di ampliamento dell’illuminazione pubblica che è la base di una città più sicura. Sicurezza percepita vuol dire anche decoro urbano, quindi una città pulita. Anche qui, quindi, è fondamentale lavorare in sinergia con Asp, prevedendo l’operatore ecologico di quartiere.
In questa campagna elettorale, un concetto spesso espresso dalla vostra coalizione è quello della ‘continuità amministrativa’: perché lo ritenete così importante?
Lo è per completare il percorso iniziato. Quello che vogliamo ribadire, come Lega e coalizione, è l’importanza di questa continuità. Se venissimo riconfermati come coalizione, sapremmo immediatamente quali dossier sono ancora aperti, quali uffici coinvolgono e con che competenze… sono tutte cose che abbiamo già visto in questi anni e non dobbiamo perdere questo ricco bagaglio di esperienza.
Esulando dall’ambito sicurezza, stiamo portando avanti progetti importanti per Asti quali il Collegamento Sud Ovest che finalmente sta avendo una definizione; l’ex Maternità, grazie alla Regione marcata Lega e con una posizione netta del Comune, avrà una nuova vita. E lo stesso dobbiamo fare con l’ex ospedale, perché dargli una nuova vita vuol dire rivitalizzare tutta un’area che ha maggiormente patito in questi anni. E, soprattutto, cogliere la grande opportunità del retroporto di Genova, per dare ad Asti anche una vocazione logistica.
Dare continuità amministrativa vuol dire garantirsi che questi progetti procedano senza intoppi, perché cambiare amministrazione comporterebbe che, per almeno due anni, la nuova giunta dovrebbe ‘capire’ pienamente la macchina amministrativa. E soprattutto, dare il proprio voto alla Lega Salvini Piemonte vuole anche dire dare un collegamento forte tra Asti, la Regione e il Parlamento: tutti questi dossier vedono Regione e Stato coinvolti.
Dare a me il proprio voto, comporta consentirmi di mandare avanti questi dossier interfacciandomi direttamente con i colleghi di partito in Regione o in Parlamento. E’ impossibile pensare a questi Enti come comparti stagni.