Proseguiamo il nostro ciclo di approfondimenti con i partner di Aisla nell’importante iniziativa “Un contributo versato con gusto” dando spazio a Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio Alessandria-Asti, altro ente che da ormai molto tempo sostiene le battaglie dell’AISLA per la ricerca e finalizzate a fornire supporto ai malati di SLA.
Presidente il “lavorare insieme” di istituzioni, imprenditori, artigiani di territori così rilevanti quali quelli di Asti e Alessandria potenzia l’efficacia delle attività messe in campo. Un’alleanza davvero importante per il nostro territorio che, alla vigilia della Giornata Nazionale SLA, vede la Camera di Commercio anche capofila dell'importante appuntamento della Douja d'Or. Può spiegarci meglio cosa significa per lei la parola ALLEANZA?
Per me alleanza è giocare insieme, tutti uniti per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi. Continuando nella metafora calcistica, ad una squadra vincente servono portiere, difensori, centrocampisti e attaccanti. Ciascuno con uno specifico ruolo e la volontà di mettersi a disposizione per il bene della squadra. Questi obiettivi di gioco di squadra noi li stiamo raggiungendo: è vero che uniamo due territori con grandi potenzialità, ma è fondamentale operare in comunione di intenti e con collegialità. Tutti insieme l’abbiamo già raggiunto importanti traguardi, ma non ci vogliamo certo fermare qui.
La SLA toglie la speranza ma AISLA lotta per trovare risposte per un futuro senza questa tremenda malattia. Quest'anno avete scelto di sostenere un'operazione eccezionale: il CONTRIBUTO ECONOMICO SOLLIEVO. Cosa significa per lei far parte di questa iniziativa?
Al di là dei rispettivi ruoli istituzionali, il contributo dato a persone in difficoltà mediante altri enti è fondamentale. Sono assolutamente convinto che l'assistenza ai malati e la ricerca volta a debellare la SLA non possano e non debbano essere fini a sé stesse, ma continuative. Il nostro impegno è volto a cercare di continuare a fornire un sollievo a chi purtroppo è più sfortunato e ha questa malattia invalidante. Mediante il sostegno all'assistenza e alla ricerca vogliamo arrivare, tutti
insieme, a sconfiggere definitivamente la SLA.