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Attualità | 05 aprile 2023, 18:45

Al Rotary di Asti l'esperienza di Mattia Pontacolone a capo di un gruppo che opera in tre continenti

Già presidente del Rotary giovanile ha raccontato i suoi esordi e la nostalgia per Asti

Mattia Pontacolone, terzo da sinistra, con alcuni suoi familiari e i dirigenti del Rotary Club Asti

Mattia Pontacolone, terzo da sinistra, con alcuni suoi familiari e i dirigenti del Rotary Club Asti

Mattia Pontacolone, 40 anni, ingegnere informatico con laurea conseguita in Italia e in Francia, già presidente del Rotaract Club di Asti (il Rotary giovanile), padre felice di un bimbo di sei anni, è stato protagonista martedì scorso di una serata conviviale organizzata dal Rotary astigiano al ristorante La Ferté.

L’ing. Pontacolone ha parlato ai numerosi presenti - tra i quali diversi giovani rotaractiani - della sua fortunata carriera professionale-imprenditoriale, che lo vede oggi a capo di un gruppo attivo nel settore della consulenza informatica il quale opera in tre continenti (Europa, Nord America e Asia), dà lavoro a un centinaio di persone e serve clienti di primo piano quali Stellantis, Caterpillar e CNH Industrial.

Ma la mia carriera - ha detto il relatore rievocando gli esordi - è iniziata ben diversamente, aiutando un concessionario d’auto a vendere online vetture usate, in un ufficetto di pochi metri quadri e molti problemi, con internet che funzionava solo quando c’era bel tempo”.

Pontacolone ha ricordato come gli inizi della sua attività abbiano registrato sia soddisfazioni che insuccessi: tra i primi, il finanziamento da parte della Camera di Commercio di Milano di un progetto informatico dedicato agli studenti stranieri beneficiari del programma “Erasmus”, tra i secondi, il mancato decollo di una start-up che pareva destinata a grandi cose.

“Anche gli insuccessi però sono importanti - ha sottolineato il manager - poiché fanno capire dove hai sbagliato e predispongono il carattere alle intemperie della vita, cui nessuno purtroppo sfugge”.

Ora che viaggia incessantemente tra i suoi uffici di Torino, Chicago, Amsterdam e Dubai, Mattia Pontacolone è sembrato nutrire nostalgia per gli anni degli esordi e della sua adesione al Rotaract astigiano; e a chi gli ha chiesto quale importanza ha avuto per lui quell’esperienza associativa giovanile, ha risposto: “Davvero molta, sia nei rapporti con gli altri che sotto il profilo della crescita individuale; ed oggi - ha concluso - in questo mondo in cui diventa sempre più difficile trovare interlocutori attendibili, quando incontro un soggetto con il distintivo del Rotary so che difficilmente mi dirà una cosa per un’altra”.

Al termine il presidente del Club, Luigi Florio, ha omaggiato l’ospite con alcune bottiglie di vino astigiano e il guidoncino del Rotary.

Comunicato stampa

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