Fumata nera, come era lecito aspettarsi e come ampiamente annunciato, anche per il secondo bando di vendita del complesso della ex Casa di Riposo Città di Asti, fallita nell’inverno 2022.
Il primo bando, chiusosi lo scorso 15 dicembre, era andato deserto e pertanto ne era stato indetto un secondo, con un ribassi di circa il 20% rispetto al precedente, ossia per un controvalore di 7 milioni e 440.000 euro.
Scetticismo sull'epilogo di questo secondo tentativo di vendita era già stato espresso in un incontro tenutosi con le parti sociali alla vigilia della scadenza (leggi QUI).
Ora si procederà al terzo bando, teoricamente l'ultimo utile per vendere la struttura "in blocco": le procedure dovrebbero tenersi già nel mese di aprile e il prezzo dovrebbe scendere a poco più di 6 milioni di euro, quasi la metà dell'importo richiesto durante la prima asta.
Sono poco meno di 20 lavoratori ancora non ricollocati: la loro situazione è stata per l’appunto tema centrale dell’incontro che si è svolto la scorsa settimana in Prefettura, con i sindacati che hanno chiesto a Provincia (rappresentata dal presidente Maurizio Rasero) e alle aziende sanitarie limitrofe, con particolare riguardo per Alessandria, di impegnarsi maggiormente per riuscire a ricollocarli al più presto.
Fermo restando che questi esodati potranno usufruire, almeno fino alla fine dell’anno, poiché sono stati stanziati specifici fondi, dell’indennità fornita loro dalla Regione Piemonte, presente all'incontro con il vicepresidente Fabio Carosso.