Una manifestazione partecipatissima anche ad Asti ieri, 25 aprile, un momento sentito per ciò che rappresenta, turbato dal "giallo" di "Bella ciao", canto popolare italiano dedicato alla Resistenza italiana.
All'arrivo ai giardini, come ricostruito dal vicepresidente Anpi, avvocato Guido Cardello, è stato spiegato che la banda non l'avrebbe eseguita. Alla richiesta di spiegazione il direttore della banda ha comunicato di aver ricevuto l'ordine dal Comune. “Quindi ho chiesto chiarimenti all’ingegner Morra – ha continuato il vicepresidente Anpi – la quale mi ha risposto di non saperne nulla e ha a sua volta detto di eseguirla, come avviene ogni anno. Per convincerli a suonarla non è però stato sufficiente, tant’è che sono dovuti intervenire anche il comandante della Polizia Municipale e la viceprefetto”.
"Bella ciao" è poi stata eseguita regolarmente per ben tre volte, dato che alcuni componenti Anpi continuavano a cantarla.
Ma chi ha dato ordine di non suonarla?
A questo proposito Vittoria Briccarello e Mauro Bosia di Uniti si può e Mario Malandrone (Ambiente Asti), hanno presentato un'interpellanza alla vicesindaco Stefania Morra e al comandante della polizia locale, Riccardo Saracco, per sapere chi abbia dato indicazioni alla banda di non suonare e se "sia stato un/a dirigente del Comune ad assumere tale iniziativa se la stessa sia stata posta in atto su indicazione di un esponente politico facente parte della Giunta comunale. Il Comune di Asti, non pensa, per non lasciare agli umori l’esecuzione di un brano costitutivo della memoria collettiva, debba essere previsto in modo ineccepibile la sua esecuzione (se non ancora fissato nel protocollo della Cerimonia), visto che è consuetudine che dalla Liberazione in poi 'Bella ciao' sia il canto che più di tutti identifica la memoria di chi più di 80 anni fa scelse di lottare per la Liberazione dal Nazifascismo del nostro paese e accompagna la Festa della Liberazione.