Tutto è pronto per il gran finale della seconda edizione di Asti Lirica, che domenica 7 luglio alle ore 21.00 vedrà sul palco del Teatro Alfieri un classico dell’operetta: "La Vedova Allegra".
Sul palco si esibirà l’Orchestra Sinfonica Terre Verdiane, diretta da Stefano Giaroli, accompagnata dal coro dell’Opera di Parma. Il ruolo della protagonista, Hanna Glavari, sarà interpretato dal soprano Renata Campanella. Ad arricchire lo spettacolo, otto ballerini e costumi di alta sartoria che ricreano l’atmosfera dei primi del Novecento.
Trama e ambientazione
Ambientata a Parigi, l'opera racconta il tentativo dell’ambasciata Pontevedrina di far sposare la ricca vedova Hanna Glavari con il conte Danilo, sua antica fiamma. Nel frattempo, si sviluppa un triangolo amoroso tra il Barone Mirko Zeta, sua moglie Valencienne e Camille de Rossillon.
Storia di un classico intramontabile
"La Vedova Allegra" è un’operetta in tre atti di
Franz Lehár, che debuttò con enorme successo al Theater an der Wien a Vienna il 30 dicembre 1905. Due anni dopo, il 27 aprile 1907, fu rappresentata in Italia al Teatro Dal Verme di Milano con la traduzione di
Ferdinando Fontana. Basata sul libretto originale di
Victor Léon e
Leo Stein, l’operetta si ispira a “L’Attaché d’ambassade” di
Henri Meilhac (1861). Fin dal suo debutto, l’operetta ha portato il suo creatore a una fama mondiale e ancora oggi è uno dei titoli più rappresentati sui palcoscenici di tutto il mondo.
Biglietti e informazioni utili
I biglietti saranno disponibili direttamente presso il Teatro Alfieri dalle ore 20 alle ore 21. Il costo è di 12 euro per il biglietto intero e 10 euro per il ridotto (riservato ad abbonati della stagione teatrale, possessori di Kor Card e tessera plus della Biblioteca Astense, allievi dell’Istituto Verdi, under 25 e over 65). Per ulteriori informazioni, è possibile contattare i numeri
0141 399057/399040.
La riscoperta dell’operetta
Paride Candelaresi, assessore comunale alla Cultura e fautore del Festival, sottolinea l’importanza di questa riscoperta:
“In Italia, a torto, l’operetta è stata considerata per molto tempo una seconda scelta rispetto al melodramma, con produzioni ripetitive e prose minori. In questi anni, invece, stiamo assistendo a una curiosa e attenta riscoperta di questo genere. Asti Lirica va esattamente in questa direzione, puntando a un’importante altezza qualitativa e sdoganando confini culturali fino a ieri inimmaginabili. Tutto ciò consente di addentrarci in un mondo musicale tutto nuovo e proprio Asti ambisce a farsi portavoce di questo nuovo messaggio cosmopolita del pubblico, sempre più vicino a questa forma di spettacolo”.