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Agricoltura | 24 giugno 2025, 17:02

Flavescenza dorata: secondo trattamento obbligatorio entro il 30 giugno

Ricerca e prevenzione per salvare la vite: dalla lotta all’insetto vettore agli studi genetici per individuare varietà più resistenti

Flavescenza dorata: secondo trattamento obbligatorio entro il 30 giugno

Il prossimo 30 giugno sarà il termine massimo per intervenire col secondo trattamento obbligatorio contro la Flavescenza dorata in vigna, periodo concomitante allo stadio fenologico di pre-chiusura del grappolo.

 La Flavescenza dorata, infatti, rappresenta un grave problema per la salute della vite e, per questo, si cercano soluzioni per rendere le piante resistenti, come racconta dal fronte scientifico Elisa Angelini del Crea Viticoltura Enologia di Conegliano: “Gli studi ci hanno portato a comprendere che esistono diverse varietà di vite più o meno resistenti ai funghi, come Oidio e Peronospora, ma mai si parla di viti resistenti alla Flavescenza dorata (FD). Certamente, le patologie fungine affliggono i nostri vigneti da molto prima che arrivasse la FD, quindi, già nel secolo scorso erano stati creati incroci resistenti ad Oidio e Peronospora, mentre negli ultimi decenni sono stati individuati, nella vite, decine di geni di resistenza a tali patogeni. Purtroppo, per la FD non sono note varietà completamente resistenti, anche se i portinnesti americani sono molto poco suscettibili. Eppure, questa malattia è gravissima, è considerata di quarantena in Europa e causa danni ingenti ai viticoltori. Certamente, lo studio della FD risulta più complesso, perché l’agente patogeno è un fitoplasma, che non si può coltivare e neppure inoculare direttamente, in quanto necessita di un vettore che lo trasmetta, l’insetto Scaphoideus titanus”.

 Da questo punto di vista, sarà necessario focalizzare l’attenzione sulla ricerca dei caratteri genetici che determinano la suscettibilità e la resistenza alla FD in vite: “Partendo da due varietà poco suscettibili, quali il Tocai friulano e il Moscato bianco, e da una molto suscettibile, quale Chardonnay - prosegue la ricercatrice - abbiamo creato delle popolazioni da incrocio costituite da centinaia di nuove varietà cosiddette figlie. Lo studio del comportamento in vigneto di queste nuove varietà, congiunto al sequenziamento genomico delle stesse, è il metodo classico per scoprire i geni della resistenza”.

 In particolare, lo studio verte sulle le caratteristiche della vite relative alla suscettibilità e resistenza alla FD nelle diverse varietà.

“Nel frattempo - conclude il responsabile Tecnico Coldiretti Asti Antonio Bagnulo - la Flavescenza dorata può essere controllata, oltre che con la lotta all’insetto vettore, mediante interventi di pronta eliminazione della vegetazione sintomatica. Al contrario, trascurare i primi segnali dell’infezione, lasciando le viti per tutta la stagione, non fa che aggravare la situazione”.

Redazione

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