La discussione sul futuro della rete scolastica provinciale entra nel vivo. Martedì 29 luglio, alle 18, il Consiglio provinciale di Asti voterà il Piano di programmazione della rete scolastica, documento che a livello nazionale mira a ridurre i costi dell’istruzione attraverso il cosiddetto “dimensionamento”.
Il nodo delle superiori
Dopo le modifiche che hanno già portato alla nascita degli istituti comprensivi 4 e 5, con l’eliminazione di una direzione didattica tra elementari e medie, l’attenzione si sposta ora sulle scuole superiori. Il piano prevede infatti la riduzione di una dirigenza cittadina, che si tradurrà in un accorpamento: tra le ipotesi in campo, quella che coinvolge l’istituto agrario Penna, oggi con numeri più bassi di iscritti. Un criterio, però, che non rappresenta più l’unico parametro da seguire.
Proteste e proroghe
La questione ha sollevato malumori tra scuole e sindacati, che hanno chiesto e ottenuto dalla Regione una proroga nella definizione del piano, vista la complessità del Penna: l’istituto, infatti, comprende anche una sezione enogastronomica a San Damiano, un’azienda agricola e persino una sede in carcere. Proprio per questo il caso è finito anche in Consiglio comunale, dove i gruppi “Ambiente Asti” e “Uniti si può” hanno presentato una interpellanza.
Il consiglio del 29 luglio
La seduta di martedì non affronterà soltanto il tema scolastico: tra i punti all’ordine del giorno figurano anche il programma triennale dei lavori pubblici e degli acquisti, l’assestamento del bilancio provinciale e il regolamento della Polizia Stradale Provinciale.