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Green | 24 luglio 2025, 07:10

Fotovoltaico a terra anche nei terreni agricoli di pregio: l’allarme di Confagricoltura Piemonte

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che annulla i divieti regionali, cresce la preoccupazione per le produzioni nelle aree agricole di elevato interesse agronomico, tra cui DOP, IGP, DOC, DOCG

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“Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, apre alla possibilità di realizzare impianti fotovoltaici a terra anche in aree agricole di elevato interesse agronomico, le produzioni di eccellenza della nostra regione potrebbero essere a rischio”, così Confagricoltura Piemonte denuncia ciò che è sorto durante il Consiglio di Stato del 14 luglio scorso, che ha soppresso gli articoli delle due delibere della Regione Piemonte che vietano la collocazione di impianti fotovoltaici nelle aree agricole di elevato interesse agronomico, tra cui luoghi di produzione DOP, IGP, DOC, DOCG.

 “La produzione di energia sta diventando un elemento sempre più importante nell’economia delle imprese agricole – afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – su questa materia, come associazione agricola, abbiamo però sempre avuto una posizione molto chiara, l’azienda deve poter compiere le sue scelte imprenditoriali in piena autonomia, all’interno di una cornice normativa stabile e omogenea che consenta lo sviluppo delle energie rinnovabili e la tutela delle produzioni senza dare spazio a manovre puramente speculative, che rischiano di sottrarre all’agricoltore la disponibilità dei suoi terreni, oltre ad avere un impatto molto forte in termini paesaggistici e di consumo di suolo”.

 Infatti, secondo Confagricoltura, questo provvedimento, insieme a quello del Tar del Lazio, che in parte annulla il decreto interministeriale che disciplina l’individuazione delle superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, creerebbe un vuoto normativo in cui potrebbero più facilmente inserirsi speculazioni dannose per le produzioni agricole, ma anche per gli agricoltori stessi che volessero diversificare le attività aziendali con l’introduzione del fotovoltaico.

 Dunque, a fronte di tali preoccupazioni, la confederazione chiede che si apra al più presto un confronto, a livello nazionale e regionale, che possa portare alla definizione di una normativa equilibrata per lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili.

Redazione

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