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Attualità | 25 settembre 2025, 12:59

Festival dei Popoli, giovani italo-stranieri: "Non siamo secondi a nessuno"

Un dibattito vivace al Cpia con la giurista Nogaye Ndiaye. Il monito: "Il razzismo è subdolo, va riconosciuto per essere sconfitto"

Un momento del dibattito al Cpia

Un momento del dibattito al Cpia

 "Bisogna imparare a non regolare l’ampiezza dei propri sogni secondo i limiti angusti degli stereotipi negativi. Una persona con genitori di origine straniera può aspirare a qualsiasi posizione lavorativa, esattamente come tutti gli altri". Questo il messaggio di speranza lanciato ieri, 23 settembre, dai giovani italiani figli di immigrati protagonisti del dialogo organizzato al Cpia nell’ambito del Festival dei Popoli, quest’anno dedicato alle seconde generazioni.

L’incontro, moderato da Paolo Maccario, responsabile di Migrantes, è stato un dibattito "vivace, coraggioso e appassionato". Al centro della discussione, le esperienze di vita e le riflessioni di ragazzi e ragazze che, con grande generosità, hanno condiviso "stralci di storie personali vibranti di emozioni autentiche".

Le micro-aggressioni e il "minority stress"

Protagonista della prima parte dell’incontro è stata Nogaye Ndiaye, giurista e autrice dei libri “Fortunatamente nera” (2023) e “Universo parallelo” (2024). La giovane ha offerto una visione critica e analitica della società italiana in relazione al razzismo, descritto come un fenomeno sistemico che assume forme "normalizzate" e quindi spesso non riconosciute. "Un complimento come ‘Parli davvero bene l’italiano’, rivolto a una persona con tratti somatici diversi – ha spiegato Nogaye – implica il pregiudizio che chi ha origini straniere debba per definizione parlare male la lingua, ignorando che molti sono nati e hanno studiato in Italia". Queste cosiddette micro-aggressioni, perpetuate nel tempo, contribuiscono a generare il minority stress, una forma di disagio logorante per chi appartiene a una minoranza.

Secondo la giovane autrice, in Italia non è mai avvenuta una vera integrazione, ma piuttosto un processo di assimilazione forzata che costringe a nascondere le proprie diversità. Nogaye porta avanti la sua battaglia di consapevolezza anche attraverso i social network: la sua pagina Instagram “Le regole del diritto perfetto” vanta quasi 77.000 follower.

Le voci dei giovani e gli appuntamenti in programma

Al dibattito hanno partecipato anche Amina e Awa Sylla (di origini senegalesi), Nabil (Marocco), Jasmin (Costa d’Avorio) e Amadeus (Albania), che hanno ribadito con gentile ma decisa chiarezza la loro volontà di non essere considerati "secondi a nessuno". Dal confronto è emerso anche uno spunto amaro: a volte, chi è stato vittima di razzismo può coalizzarsi con i prevaricatori contro nuove vittime, pur di consolidare la propria appartenenza al gruppo dominante.

Il Festival dei Popoli prosegue con altri appuntamenti. Fino al 6 ottobre sarà visitabile presso il Santuario Beata Vergine del Portone la mostra di disegni “The heart of Gaza”, realizzati da bambini e ragazzi della Striscia. Oggi, 25 settembre, alle 18.00 in piazzetta del seminario, è in programma la presentazione del libro “Ognuno impazzisce a modo suo” di Stefan Capaliku, che dialogherà con Durim Taci. Domani, 26 settembre, al Foyer delle famiglie sempre alle 18, serata dedicata alla cultura peruviana con la presentazione de “Le leggende di Cusco” di Sofia Gallo, raccontate da Ana Ponce Paredes, accompagnata da degustazioni e danze tipiche.

Redazione

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