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Sanità | 20 ottobre 2025, 14:44

Asti, nuova aggressione al Pronto Soccorso: i sindacati chiedono interventi immediati

"Violenza non più episodica": tra le richieste, presidi fissi delle forze dell'ordine e piano regionale

Merphefoto

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Dopo il nuovo episodio di violenza ai danni del personale sanitario al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti dove un giovane ha aggredito una dottoressa e due guardie giurate nell’area dei codici bianchi, si riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle strutture ospedaliere.

"Serve una stanza di controllo presidiata" 

Il segretario provinciale del Nursind, Gabriele Montana,  sottolinea come il rischio per il personale sia "sempre lì, tangibile dietro la porta", annunciando l’impegno del sindacato per la messa in sicurezza della struttura.

Montana ricorda l’incontro dello scorso 5 agosto con l’assessore regionale Luigi Icardi, durante il quale sarebbero state indicate "risorse aggiuntive per la messa in sicurezza degli ospedali". Partendo da questo, il Nursind avanza una proposta operativa precisa: utilizzare i locali attualmente fatiscenti e inutilizzati situati presso la sbarra di accesso per creare una stanza di controllo presidiata da guardie. Questo presidio, dotato di monitor e telecamere, fungerebbe da primo filtro per chiunque voglia accedere al Pronto Soccorso, verificandone le motivazioni.

"Secondo noi è abbastanza strano il fatto che chiunque possa accedere a un punto soccorso, quindi un punto così sensibile, senza che dica il perché entri", afferma Montana, evidenziando una criticità da risolvere. Il sindacato si dichiara "assolutamente disponibile a sedersi a un tavolo" con Prefettura, Questura, direzione generale dell’ASL e altre sigle sindacali, convinto che le soluzioni più efficaci possano venire proprio da chi, come i rappresentanti dei lavoratori, raccoglie le istanze di chi "giorno e notte vive quel posto" e conosce nel dettaglio le diverse tipologie di aggressioni. "Con le risorse attuali - conclude - è assolutamente necessario tenere aperto il posto di polizia h24, cosa che attualmente non succede".

Formazione specifica e supporto psicologico per le vittime di aggressioni

Enrico Mirisola, referente sindacale del Nursing Up per l’Ospedale di Asti, lancia l’allarme: "Siamo di fronte a una deriva che non può più essere considerata episodica. Le aggressioni nei pronto soccorso sono ormai una costante. Ogni giorno infermieri, professionisti sanitari, OSS e medici lavorano in condizioni di forte pressione, spesso senza tutele adeguate".

Il sindacato chiede interventi strutturali: presidi di sicurezza permanenti, presenza fissa delle forze dell’ordine nelle aree di emergenza, formazione specifica per il personale e supporto psicologico per le vittime di aggressioni. Mirisola esprime apprezzamento per la proposta avanzata dal presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Luigi Giacomini, che ha chiesto l’istituzione di un presidio stabile delle forze dell’ordine nei pronto soccorso.

Sul fronte regionale, il segretario del Nursing Up Piemonte Valle d’Aosta Claudio Delli Carri sottolinea l’urgenza di un coordinamento: "Occorre un piano di sicurezza sanitario che metta insieme le aziende ospedaliere, le prefetture e la Regione Piemonte. Solo un’azione congiunta può fermare un fenomeno che mina la fiducia dei cittadini e mette a rischio la tenuta del sistema".

Il sindacato rinnova la disponibilità a collaborare con le istituzioni per definire strategie condivise, ricordando che "difendere chi cura significa difendere la salute di tutti".

Redazione

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