In occasione del 100° anniversario della nascita di Gigi Monticone e del 40° anniversario dell'intitolazione della Biblioteca di Canelli, il consiglio della Biblioteca G. Monticone, l'associazione Memoria Viva Canelli, il Lions Club - Distretto Nizza Monferrato e Canelli, la sezione Lions Cultura e Solidarietà - Piemonte e Liguria, in collaborazione con l'Enoteca Regionale di Canelli e dell'Astesana, organizzano una lettura pubblica a molte voci di La vigna di Gigi Monticone, un romanzo che si inserisce nel fecondo filone della narrativa piemontese dell'immediato dopoguerra, accanto a scrittori come Fenoglio e Pavese, come lui legati visceralmente al mondo contadino.
L'evento si terrà venerdì 28 novembre, alle 20.45, presso Palazzo Giuliani, a Canelli, in via G. B. Giuliani 29, e sarà accompagnato da installazioni artistiche, musica, immagini, ricordi e sorprese per rendere omaggio allo scrittore.
Appello ai lettori volontari
Al fine di completare la lettura, non integrale, del romanzo, gli organizzatori cercano volontari desiderosi di cimentarsi nella declamazione di una o due pagine. Chiunque fosse interessato a partecipare a questo piacevole evento potrà iscriversi, fino al raggiungimento del numero di lettori previsto, mandando un'e-mail all'indirizzo associazionicanellesi@gmail.com, indicando nome, cognome, età e numero di telefono. Agli iscritti verrà successivamente data conferma, in base al numero degli stessi, e inviata la parte da leggere.
Perché leggere "La vigna"
In primo luogo, per rendere omaggio e far conoscere la figura di Gigi Monticone, la sua sensibilità umana è le doti di scrittore. La vigna è un'ottima occasione, perché è un romanzo di grande intensità, un affresco di un'epoca e di una condizione, un'appassionante testimonianza di amore per la propria terra.
Nuto Revelli arrivò ad affermare: "Ho letto La vigna in un pomeriggio ed in una sera come si leggono i libri cari: ho trovato tutto l'amore che Lei sente per la sua terra, non poche pagine mi hanno commosso".
Davide Lajolo non fu da meno: "... ho letto le prime pagine a cuore pieno. Molto belle, scritte con vena e verità, con uno stile giovane, moderno fino a risentire Pavese ed anche gli americani che hanno scritto di contadini...".
E Italo Calvino scrisse a Gigi Monticone: "Le testimonianze moralmente partecipi come la Sua non cadono mai nel nulla; quando più il mondo in cui siamo cresciuti si allontana e trasforma, tanto più diventeranno preziose per capire chi siamo, cosa abbiamo alle spalle".













