Il 25 novembre apre una porta sulla consapevolezza e accende una luce forte su una realtà che ancora troppo spesso rimane nascosta tra le pieghe del silenzio: la violenza contro le donne. In questa giornata, le voci si uniscono in un unico coro, raccontando storie di coraggio, di rinascita e di resistenza.
È il momento in cui le ombre vengono affrontate e la solidarietà diventa azione concreta, unendoci tutti – donne e uomini – nella lotta contro ogni forma di abuso e sopraffazione. Celebrare questa ricorrenza significa difendere la dignità, il rispetto e la libertà, ricordando che nessuna donna deve più sentirsi sola o senza via d’uscita. Oggi più che mai, è tempo di rompere il silenzio e scegliere insieme la strada del cambiamento.
Gli appuntamenti
Anche l'ordine degli Avvocati di Asti scende in campo per la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Il Comitato Pari Opportunità presso l'Ordine, in collaborazione con l'Ordine stesso, ha promosso un'iniziativa carica di significato simbolico: nel Palazzo di Giustizia è stata installata una composizione arborea accompagnata da sagome di scarpette rosse.
Le scarpette, simbolo universale della lotta contro il femminicidio, hanno un valore particolare: sono state realizzate dagli ospiti di una comunità protetta che accoglie donne vittime di violenza e i loro bambini. L'installazione si propone quindi come un gesto di memoria e solidarietà verso chi ha vissuto sulla propria pelle questo dramma.
L'evento avrà il suo momento culminante alle 12, nell'atrio del Tribunale che ospita l'opera. Qui si terrà un breve momento di riflessione al quale farà seguito, in Aula 2, la proiezione di cortometraggi. I video sono stati realizzati dallo stesso CPO di Asti e dal CPO di Alessandria, e hanno ricevuto una menzione d'onore al concorso nazionale "NOaMORE - Oltre le mura, l'altra faccia della violenza", promosso dal Consiglio Nazionale Forense.
L'iniziativa, come sottolinea Barbara Odarda per il CPO Avvocati Asti, vuole essere un segnale forte di impegno della categoria su un tema di drammatica attualità, confidando in un'ampia partecipazione.
Asti, oltre 34mila euro per i percorsi di rieducazione degli uomini violenti
La Regione Piemonte rilancia il proprio impegno sul fronte della prevenzione con un intervento mirato che coinvolge direttamente il territorio astigiano. Nell'ambito di un ampio stanziamento di risorse statali, è stato infatti confermato un importante finanziamento a favore del Comitato di Asti della Croce Rossa Italiana.
La sezione astigiana della Cri di via Foscolo - dove ha sede anche il centro di ascolto "L'orecchio di Venere", tra le più importanti realtà operative sul territorio in questo ambito - è l'unico ente della provincia a beneficiare di questa tranche di fondi, ricevendo nello specifico la somma di 34.692,97 euro. Queste risorse sono destinate a potenziare le attività dei Cuav, i Centri per Uomini Autori o potenziali autori di violenza, strutture fondamentali per intervenire alla radice del problema attraverso percorsi psicologici, socio-educativi e programmi strutturati di responsabilizzazione.
L'assegnazione destinata ad Asti rientra in un piano più vasto che vede la Regione distribuire oltre 570 mila euro complessivi a 17 centri dislocati su tutto il territorio piemontese. Le realtà finanziate sono tutte regolarmente iscritte al Registro regionale e i fondi sono stati ripartiti seguendo un criterio misto: una quota fissa del 70% per ciascun centro e il restante 30% calcolato in base al volume di attività, ovvero al numero di uomini presi in carico nel corso del 2024.
Questa misura rappresenta un tassello cruciale di una strategia integrata. L'obiettivo non è solo proteggere le vittime, ma agire direttamente su chi commette abusi per spezzare il ciclo della violenza. L'iniziativa si affianca ad altri interventi recenti, come lo stanziamento di 450 mila euro per le soluzioni abitative temporanee e l'autonomia delle donne che escono da situazioni di pericolo.
Sul tema è intervenuta l'assessore regionale Marina Chiarelli, sottolineando l'importanza di cambiare approccio culturale: "La lotta alla violenza di genere richiede una strategia integrata. Abbiamo aumentato i fondi destinati ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio e oggi rafforziamo i Cuav", spiega l'assessore, precisando che "la protezione passa non solo dal sostegno alle donne ma anche dall’intervento sugli uomini che agiscono violenza".
Secondo Chiarelli, investire in queste strutture significa avere il coraggio di affrontare le cause profonde del fenomeno: "Lavorare sui comportamenti, sui modelli culturali distorti, sul controllo e sul possesso. È un investimento sulla sicurezza delle donne e sulla responsabilità degli uomini", conclude l'assessore. Il Piemonte sta dunque lavorando per consolidare un modello avanzato che unisca prevenzione, protezione e rieducazione. Per quanto riguarda le tempistiche amministrative, le attività finanziate con questi fondi dovranno essere rendicontate dalla Croce Rossa di Asti e dagli altri centri beneficiari entro il 14 novembre 2026.
Le parole che uccidono: al Polo universitario un convegno sulla violenza verbale
Un linguaggio che ferisce, isola e costruisce muri invalicabili. È su questo tema delicato e cruciale che la Commissione pari opportunità della Provincia di Asti ha deciso di accendere i riflettori in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’evento, intitolato "Le parole che uccidono", si propone come un momento di profonda riflessione sulla violenza verbale e psicologica, spesso l’anticamera invisibile di abusi fisici più evidenti.
L’appuntamento è fissato per quest'oggi, martedì 25 novembre, dalle 8.30 alle 13, presso gli spazi del Polo universitario Rita Levi Montalcini Uni Astiss, situato in piazzale De André. Sebbene l’iniziativa sia aperta a tutta la cittadinanza interessata ad approfondire queste tematiche, il focus principale è rivolto alle nuove generazioni, in particolare agli studenti degli istituti superiori, interlocutori privilegiati per costruire una cultura del rispetto.

A guidare i lavori in veste di moderatrice sarà Bianca Marina Terzuolo, presidente della Commissione pari opportunità della Provincia, che coordinerà un panel di esperti e professionisti del territorio chiamati ad analizzare il fenomeno da diverse prospettive. L’aspetto giuridico e istituzionale sarà trattato da Anna Maria Scarrione, giurista e vice presidente della stessa commissione provinciale, mentre l’analisi delle dinamiche comportamentali sarà affidata a Gloria Fasano, psicoterapeuta e criminologa.
Il mondo della scuola, prima trincea educativa contro la discriminazione di genere, sarà rappresentato da una delegazione dell’Istituto Castigliano di Asti. Interverranno infatti il dirigente scolastico Martina Gado, la dottoressa Roberta Borgnino, referente dello sportello studenti dell’istituto, e l'operatrice volontaria Giada Andreanò. A completare il quadro degli interventi, portando l’esperienza diretta di chi opera sul campo nell’assistenza alle vittime, sarà Elisa Chechile, responsabile del centro antiviolenza Orecchio di Venere di Asti.
L’obiettivo dell’incontro non è solo celebrativo, ma pragmatico: attraverso i contributi delle relatrici, si intende fornire ai ragazzi e ai cittadini presenti gli strumenti necessari per riconoscere, prevenire e contrastare la violenza di genere. Un percorso che inizia necessariamente dalla consapevolezza di come le parole possano diventare armi, alimentando un ciclo di sopraffazione che va interrotto prima che degeneri in tragedia.
Anche l'Asti international film festival celebra la giornata contro la violenza sulle donne
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il cinema diventa strumento di indagine sociale e riflessione storica. L'Asti International Film Festival ha organizzato un evento speciale intitolato "Il Mondo Femminile in 4 Cortometraggi", previsto per mercoledì 26 novembre. L'appuntamento è fissato dalle 18.50 alle 20 presso la sede del Cpia 1 di Asti, situata in piazza Leonardo da Vinci 22. Sebbene le proiezioni abbiano come pubblico principale gli studenti del Centro, l'organizzazione ha voluto rendere l'iniziativa aperta a tutta la cittadinanza, creando un momento di condivisione allargata su temi di stringente attualità.
A impreziosire la serata sarà la presenza di ospiti direttamente coinvolti nelle opere proiettate: parteciperanno infatti l'attrice Nadia Kibout, il regista Simone Arrighi e una rappresentante del film Misure. Il cuore dell'evento risiede nella narrazione di quattro storie diverse per stile e ambientazione, ma unite dal filo conduttore della condizione femminile e delle sue criticità.

Il percorso visivo si apre con uno sguardo al passato grazie a Sante o puttane, diretto da Giovanni Dinatale. La pellicola, ambientata nel 1968, mette in scena il drammatico confronto tra una paziente e il direttore di un manicomio. Attraverso i dialoghi emerge una denuncia storica sulle ragioni non cliniche che spesso portavano all'internamento: un ritratto impietoso di una società che etichettava come "inappropriato" o scomodo il comportamento di donne che non si allineavano alle convenzioni.
Tornando a tematiche contemporanee, il regista Federico Cornacchia propone Nadia. La trama segue la protagonista, prigioniera di un matrimonio conflittuale, che trova un momento di respiro e libertà trascorrendo una giornata con il vicino Francesco. Un incontro che si rivelerà decisivo, destinato a cambiare per sempre la sua percezione di sé e il suo futuro.
L'analisi si fa più introspettiva e simbolica con Misure di Marta Capossela. Questo dramma di venti minuti, girato interamente all'interno di un appartamento, affronta l'abuso psicologico e l'oggettificazione del corpo femminile all'interno della coppia. Il corto richiama esplicitamente il simbolo delle "scarpette rosse" e vede la partecipazione di Nadia Kibout, che ha prestato la sua esperienza a questo progetto mirato a scardinare un profondo disagio sociale.
A chiudere il cerchio delle proiezioni è Legame materno, l'opera di Simone Arrighi che esplora la connessione viscerale tra madri e figli. Il regista sceglie una chiave di lettura originale, accostando la violenza di genere a quella contro gli animali: un parallelismo che mette in luce come il dolore e l'istinto di protezione si manifestino in modi simili tra specie diverse. L'evento di Asti si configura dunque come un'opportunità per analizzare, attraverso la lente della settima arte, le molteplici sfaccettature della violenza e della resistenza femminile.
Lavoro e indipendenza economica contro la violenza di genere: l'iniziativa delle ACLI ad Asti
Il Coordinamento Donne ACLI del Piemonte organizza ad Asti un pomeriggio dal titolo "Donne, lavoro e indipendenza economica: una via contro la violenza di genere".
L'incontro, che vedrà la presenza di Liliana Magliano, coordinatrice piemontese delle donne ACLI, vuole essere un momento di riflessione e confronto sull'importanza del lavoro nella vita delle donne, su cosa significhi per la sicurezza propria e dei propri figli, ma anche sul suo ruolo nella costruzione dell'immagine di sé e della personalità.
Dopo i saluti introduttivi, ci sarà un primo intervento dal titolo "Indipendentemente da te", affidato a Liliana Maccario, membro del direttivo dell'associazione di solidarietà Rinascita odv. L'intervento presenterà i casi delle donne ospitate presso la Casa delle Rose di Moncalvo, illustrando gli scopi e le attività dell'associazione che si occupa di accoglienza e sostegno alle vittime di violenza. Seguirà la musiconferenza "Pierre e Marie Curie, una coppia brillante", presentata dal Teatro del Trincotto e Museo e associazione MAGMAX di Asti, con Francesca Busa e Massimo Umberto Tomalino.
La performance vuole evidenziare come la collaborazione tra maschile e femminile, anche nell'ambito lavorativo, sia la strada necessaria per far avanzare i rapporti tra donne e uomini e l'intera società, prendendo come esempio la straordinaria coppia di scienziati che ha rivoluzionato la fisica moderna.
L'incontro si terrà presso il Circolo ACLI Foyer delle famiglie, in via Milliavacca 5 ad Asti.
Anche a Canelli si rifletterà sulla violenza di genere
Anche Canelli offrirà un'importante occasione per riflettere sul tema della violenza di genere, poiché alle 17 è in programma nel Salone CR Asti di piazza Gancia un incontro informativo tenuto dai carabinieri della Compagnia e della Stazione di Canelli.
“La conflittualità tra i generi è uno dei fenomeni sconcertanti dei nostri tempi - ha dichiarato la sindaca Roberta Giovine - Così come oggi non possiamo sottovalutare il cambiamento climatico e le derive dittatoriali della politica, non è possibile ignorare che l’emancipazione delle donne ha segnato la fine di equilibri familiari e sociali, che bisogna ora ritrovare in forme necessariamente diverse e con il contributo di tutti. Le ricorrenze servono o dovrebbero servire a ricordarci l’urgenza di questa riconciliazione e della disponibilità a raggiungerla per il bene di donne e uomini”.
Vista l’importanza e l’attualità dei temi trattati si invita la cittadinanza a partecipare numerosa.
Il 25 novembre una lettura scenica per riflettere sul tema del consenso
Alle 21 alla Casa del Popolo di Asti è in programma la lettura scenica “Il consenso”, tratta dal testo di Vanessa Springora. Un’iniziativa che intende riportare al centro dell’attenzione pubblica uno dei principi più discussi e, ancora oggi, troppo spesso svuotato del suo significato: il consenso nelle relazioni e nelle dinamiche di potere.

La serata, ospitata negli spazi di via Brofferio, sarà un momento collettivo di riflessione e consapevolezza, invitando il pubblico a interrogarsi su un tema decisivo nella lotta alla violenza di genere. L’evento è promosso da Grufo e Grufo, Coordinamento Donne CGIL e Casa del Popolo, realtà impegnate da tempo nella sensibilizzazione culturale e sociale sul territorio astigiano.
L’appuntamento si inserisce nel calendario delle iniziative cittadine dedicate al 25 novembre, con l’obiettivo di trasformare la memoria e la denuncia in partecipazione attiva e confronto. Una serata che punta a dare voce, attraverso il teatro, a una questione imprescindibile per ogni società che voglia dirsi davvero rispettosa della libertà e dell’integrità delle donne.
Violenza di genere, l'appello del Comitato regionale ai giovani: costruire un futuro senza abusi
Dopo 26 anni dall'istituzione, da parte dell’ONU, della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, nel 1999, la situazione non solo non è migliorata, ma si è aggravata.
Le logiche di prevaricazione maschile sul corpo e sulla mente delle donne rimangono temi di drammatica attualità.
È essenziale continuare a contrastare con determinazione queste dinamiche, perché la violenza di genere non è un problema del passato, ma una piaga sociale che esige un impegno costante da parte di tutte le istituzioni e della cittadinanza.
La violenza di contro le donne, nell’accezione data dalla Convenzione di Istanbul, è «una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata».
La Commissione Regionale per le pari opportunità (CRPO), organismo previsto dallo Statuto della Regione Piemonte per garantire l'attuazione dei principi di uguaglianza e di parità tra donna e uomo, ha tra le sue funzioni quella di promuovere occasioni di confronto culturale sulla condizione femminile e sull'immagine della donna, contribuendo alla elaborazione di comportamenti conformi agli obbiettivi della parità e delle pari opportunità, individuando le manifestazioni, anche indirette, di discriminazione.
E’ nostro intento, oggi, allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza, consegnare a tutti, ma soprattutto alle giovani generazioni, un messaggio, partendo dalla Storia, nel nostro sentito dovere di fornire gli strumenti per costruire un Futuro migliore.
CRPO Piemonte Commissione regionale per le Pari opportunità
A Bruno l’inaugurazione della “Panchina rossa” contro la violenza di genere
Il Comune di Bruno, insieme alle associazioni del paese, inaugurerà la “Panchina rossa” con l’obiettivo di sensibilizzare tutta la comunità e ribadire l’impegno contro la violenza di genere e i femminicidi.

L’appuntamento è fissato per sabato 29 novembre, alle 12, in piazzetta Bruno Basso, dove si svolgerà l'intera cerimonia.
Incisa Scapaccino: una giornata di iniziative dedicate alla memoria di Floriana Floris
Incisa Scapaccino si unisce alle celebrazioni della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne con l’appuntamento “Diamo voce al silenzio”, che si terrà sabato 29 novembre.
L’iniziativa, organizzata dalla consigliera comunale Emanuela Tornato e da Anna Cassinelli, avrà avvio alle 9.30 con il ritrovo a Borgo Villa, presso la panchina rossa dedicata a Floriana Floris, uccisa a coltellate dal compagno nel 2023.
Proprio dalla panchina di piazza XX Settembre partirà la camminata non competitiva di 3 chilometri, con la possibilità di partecipare anche a cavallo grazie alla collaborazione con Traditional Ranch.
Durante il percorso ci saranno tappe dedicate alle letture, alla mostra degli studenti di Incisa, alla poesia e ai canti delle ragazze dell’Educativa Territoriale del CISA Asti Sud. Inoltre, verrà messa a dimora una “Rosa per Floriana”, all’interno del progetto “Bottega del Borgo”. Successivamente si terranno un’esibizione di tango argentino e le letture di brani e poesie. Alle 16, infine, è prevista la messa dedicata a Floriana e a tutte le donne vittime di violenza.

Per maggiori informazioni e per chi fosse interessato alle letture, contattare il 3477939980 (Emanuela Tornato) o il 3472366704 (Anna Cassinelli). Per prendere parte al percorso a cavallo, contattare il 3468223724 (Ilenia Betti).




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