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Cultura e tempo libero | 14 febbraio 2020, 13:25

Il tenore Enrico Iviglia ospite della conviviale del Lions Club Moncalvo Aleramica

L’artista, nativo di Castell’Alfero, ha parlato del suo lavoro e presentato il suo libro autobiografico

Il tenore Enrico Iviglia ospite della conviviale del Lions Club Moncalvo Aleramica

Martedì sera, il ristorante “Corona Reale” di Moncalvo ha ospitato una nuova conviviale del Lions Club Moncalvo Aleramica, presieduto da Giancarlo Boglietti. Ospite della serata è stato Enrico Iviglia, giovane tenore originario di Castell’Alfero che è diventato in breve tempo uno degli interpreti rossiniani più importanti di tutt’Europa.

Sono oltre 35 i ruoli che, fino ad ora, ha ricoperto nel corso della sua carriera, calcando i principali teatri internazionali. Degne di nota, tra le altre, le interpretazioni di Lindoro al Teatro alla Scala, Libenskof al Teatro Real di Madrid, Conte di Almaviva a Bunkakaican di Tokyo. La serata è stata l’occasione per la presentazione del suo libro autobiografico, “Ad Alta Voce”, edito da Letteratura Alternativa Edizioni.

L’intervento di Iviglia è stato un racconto appassionati del suo amore per la musica, iniziato sulle panche della chiesa la Dominica ascoltando il canto gregoriano, fino alle esibizioni che lo hanno portato a calcare i palchi dei teatri lirici più importanti d’Italia e d’Europa.

“Credo che una dei motivi che mi hanno portato a questo successo è stato il fatto averci sempre creduto - ha affermato l’artista - ho sempre suonato a tutti i campanelli pensando che le opportunità vadano ricercate e colte quando si realizzano”.

La storia di Iviglia ha avuto anche dei risvolti difficili: il tenore ha raccontato la diffidenza del padre nel voler intraprendere la carriera lirica e l’ostilità di molto compagni di scuola che vedevano nelle scelte di Iviglia un “essere diverso” rispetto alle passioni che i ragazzi mettono in atto a quell’età.

La discussione a fine conviviale, come sempre molto partecipata, ha portato la discussione su come sia cambiato e come sia contaminato il panorama musicale odierno, con molti cantanti che tentano un vero e proprio cross over tra lirica e pop. “Non penso che queste nuove influenze possano disturbare chi, come me, ha scelto di dedicarsi alla lirica in maniera completa. La nostra pratica musicale prevede tecniche che sono impossibili da mettere in pratica quando si usa l’amplificazione della voce, come nei concerti pop”.

 

Redazione

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