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Cultura e tempo libero | 07 luglio 2025, 12:35

A Calamandrana, scoprendo l’abate Cordara

Convegno e presentazione di “Teatro e colline 2025” al castello del borgo antico, tra manoscritti, letture e il sapore dei “Dolci dell’Abate”

In foto: il borgo antico e il castello di Calamandrana

In foto: il borgo antico e il castello di Calamandrana

Venerdì 11 luglio, nel cortile del castello del borgo antico di Calamandrana, si terrà il convegno storico “Tra fede, storia e satira: l’abate Giulio Cesare Cordara”, insieme alla presentazione della nuova edizione di “Teatro e colline”.

Con inizio alle 17.30, l'evento vedrà la presentazione della ripresa del Festival che negli anni passati aveva animato il centro storico: la nuova edizione sarà “Teatro e colline 2025". Alfieri nel Borgo Unesco” e avrà luogo dal 18 al 20 luglio, con artisti e compagnie nazionali, in un programma itinerante nei cortili, che coinvolgerà l’intera comunità. Inoltre, in occasione del convegno, per i 240 anni dalla morte dell’abate Cordara, illustre letterato del Settecento, è stata realizzata una confezione di “Dolci dell’Abate”, realizzato dal pittore canellese Giancarlo Ferraris, in edizione limitata, grazie alla collaborazione con la pasticceria-panetteria Saracco di Calamandrana.

Questo appuntamento darà possibilità di riscoprire un personaggio poliedrico, parte della storia del paese e dell’Italia Settecentesca, tra letteratura, storia e religione. L’abate, inoltre, è ricordato per il poemetto giocoso “Il fodero”, in cui narrava intricate vicende che prendevano le mosse dallo Ius primae noctis. Questa “usanza” avrebbe scatenato le ire dei popolani e dal contado della Valle Belbo, culminando, tra mezze verità e leggenda, con la nascita di Nizza “Della Paglia”, di cui ci si appresta a festeggiare gli 800 anni di fondazione.

“Il nostro intento è quello di presentare l’Abate Cordara tra rigore morale e spirito critico della società del tempo”, dichiara la presidente della Biblioteca, Liliana Gatti.

Nato ad Alessandria, l’abate Cordara fu una delle menti più brillanti e critiche del XVIII secolo: fu inviato dalla famiglia a Roma a frequentare il Collegio Romano. Destinato alla carriera ecclesiastica, entrò nella Compagnia di Gesù e in seguito fu insegnante di Filosofia, Retorica e Logica. Della sua fertile produzione, di particolare interesse sono le satire, in aperta polemica con la boriosa erudizione degli intellettuali settecenteschi. E proprio alcune satire scatenarono una lunga polemica e furono messe all’indice dal papa Clemente XII, ma stampate e ristampate ebbero successo tanto da interessare studiosi come Giosuè Carducci (le tradusse dal latino) e Adolfo Borgognoni, che le considerarono antecedenti del notissimo “Il giorno” di Giuseppe Parini. Nominato “storico” della Compagnia di Gesù, se ne occupò fino allo scioglimento dei Gesuiti (nel 1763, su ordine del papa Clemente XIV) e successivamente si ritirò in Piemonte, dove nel castello di Calamandrana, si dedicò alla scrittura, sia della ponderosa opera dei Commentari, sia di altri poemetti e satire. “travagliavo unicamente per divertirmi ed occupare il tempo”, scriveva di sé stesso in quegli anni. Giulio Cesare Cordara morì ad Alessandria nel 1775 e lì venne sepolto nella cripta della chiesa di Sant'Alessandro.

Programma:

●       Presentazione di Liliana Gatti, interventi di: Ezio Claudio Pia: “La costruzione dello Stato Sabaudo tra dinamiche politiche e territoriali”;

●       Padre Martin M. Morales: “La Storia assediata: il caso Cordara”;

●       Michela Catto: “Verità soppressa. Giulio Cesare Cordara: una storia dissidente  della Compagnia di Gesù”;

●       A seguire visita alla mostra di manoscritti e testi dell’Abate a cura di Giuseppe Baldino.  Anche in questo caso, di grande interesse saranno sei rarissimi manoscritti, le opere stampate e le pubblicazioni del medico Giuseppe Albertotti che aveva ripreso gli scritti dell’Abate a inizio ‘900.

Durante l’incontro, ci saranno letture delle satire e animazioni a cura degli attori Paola Sperati  ed Emanuele Arrigazzi.

Redazione

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