/ Cultura e tempo libero

Cultura e tempo libero | 14 dicembre 2018, 14:51

Fran Kirchmair e l'avventura sul set del cortometraggio di Giorgio Faletti

Abbiamo intervistato la produttrice esecutiva della "La ricetta della mamma"

Fran Kirchmair e l'avventura sul set del cortometraggio di Giorgio Faletti

Dietro un cortometraggio, come per qualsiasi pellicola, c’è un mondo che si muove dietro le quinte, fatto da sceneggiatori a tecnici del suono, a scenografi, professionisti delle luci etc.

"La ricetta della mamma” che sarà presentato domani sera al Teatro Alfieri durante l’Asti Film Festival, è stato creato da una squadra affiatata composta dal regista Dario Piana.

Il progetto è curato dalla società “Orlantibor” di Roberta Bellesini Faletti, che riprende un progetto rimasto nel cassetto cui avevano lavorato il marito e ha coinvolto attori come Andrea Bosca, canellese, e Giulio Berruti (che ha origini moncalvesi per parte paterna, ndr). Al loro fianco tanti attori astigiani: Fabrizio Rizzolo, Isabella Tabarini, Simone Coppo, Massimo Barbero, Monica Mana, Mario Nosengo.

La colonna sonora è dell’astigiano Matteo Curallo e le maestranze sono astigiane e piemontesi.

A loro si aggiunge la figura produttore esecutivo, che esordisce proprio con il cortometraggio: lei si chiama Fran Kirchmair, austriaca di nascita ma vive tra Roma e Los Angeles dove si è laureata in Produzione cinematografica e televisiva.

La abbiamo intervistata appena atterrata dalla California.

“Ho studiato in una università americana prestigiosa che si differenzia proprio per la qualità dei suoi corsi di cinematografia. E quando sono arrivata a Roma l’anno scorso mi sono innamorata di questo Paese, delle persone, delle tradizion. Più imparavo qui più volevo far parte della loro comunità. Avevo sentito parlare di Giorgio Faletti e ovviamente dei suoi romanzi e il destino ha fatto in modo che si creasse un contatto con Roberta".

Come hai preso parte al lavoro delle riprese?

“La Ricetta della Mamma è un progetto coinvolgente, e mi sono sentita onorata di far parte di tutto questo perché è per me ha significato l’inizio della mia carriera come produttrice. Ho da poco cominciato a lavorare con la mia agenzia, FZM productions, negli Stati Uniti. Comunque questo cortometraggio riconferma la mia ambizione nel voler contribuire all’industria cinematografica italiana: ho potuto lavorare con persone che non sono solo talentuose ma umanamente meravigliose".

Cosa ti emoziona quando lavori?

 ”Quando sei sul set e stai creando qualcosa che è vicino al tuo cuore è molto importante essere circondati da persone con cui c’è feeling e con cui si può condividere l’esperienza professionale e la conoscenza spirituale”.

Perché proprio un lavoro tratto da un racconto di Giorgio Faletti?

“Quando Roberta mi ha proposta  per la produzione esecutiva ho subito accettato, essendo innamorata del lavoro di Giorgio come artista poliedrico e ho deciso che “la mia prima volta” doveva essere per qualcosa di suo. L'ho sempre ammirato per la sua ironia! Sono lusingata anche perchè, secondo Roberta,  il mio lavoro nella produzione esecutiva conferisce un aspetto “ internazionale  al corto e so che per le e per me è importante promuove la professionalità femminile in un settore difficilissimo per le donne in Italia e Rappresenta un contributo alla affermazione delle pari opportunità”.

Manuela Caracciolo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium