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Cultura e tempo libero | 11 novembre 2019, 19:29

Memoria e letteratura, il Festival del Paesaggio alla Fondazione Cesare Pavese

Venerdì 15 novembre verrà inaugurata anche la mostra d'arte di Massimo Bertolini

Da sx: Tommaso Arpino, Gianfranco Carosso, Laurana Lajolo, Franco Vaccaneo, Fabio Bailo, Edoardo Borra

Da sx: Tommaso Arpino, Gianfranco Carosso, Laurana Lajolo, Franco Vaccaneo, Fabio Bailo, Edoardo Borra

Il percorso tra memoria e letteratura ideato dal Festival del Paesaggio, XI edizione, si arricchisce di un nuovo appuntamento di riflessione venerdì 15 novembre alla Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo, a partire dalle 17.  Dopo l’introduzione di Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese, il presidente del Comitato scientifico della Fondazione Pavese, Alberto Sinigaglia, parlerà del ruolo di organizzatore culturale svolto da Pavese nella casa editrice Einaudi, dall’introduzione della letteratura americana in Italia all’avvio degli studi antropologici con la collana viola.

Verrà quindi proiettato il film-documentario Le Langhe di Cesare Pavese realizzato dalla Rai nel 1961 con la sceneggiatura di Davide Lajolo e la regia di Pier Paolo Ruggerini. Le immagini delle Langhe e della sua gente sono di grande qualità espressiva. “Il filmato è insieme testimonianza letteraria e documento antropologico di rara bellezza”, commenta Laurana Lajolo, ideatrice del Festival. 

La mostra di Massimo Bertolini

Verrà, quindi, inaugurata la mostra di Massimo Bertolini, già ospitata in primavera presso “Art ‘900 - Collezione Davide Lajolo” a Palazzo Crova di Nizza Monferrato. Un’opera inedita è dedicata al legame tra il prof. Augusto Monti e il suo allievo Cesare Pavese al liceo D’Azeglio di Torino. Lo scultore spiega così la sua creazione: “Da un piccolo seme pieno di forza, Monti sviluppa una generazione di “giganti”, tenuti insieme da un filo rosso che li accumuna. Uomini libro che si sono spesi diffondendo cultura, accendendo una luce nel buio del tempo fascista. All’esterno della struttura nera, che ricorda il passato, se ne sta formando un’altra silenziosa appena in formazione, che quasi non si nota ma c’è. La scultura è anche il monito della nuova gabbia quella più prossima a noi”, conclude l’artista.

L’XI edizione del Festival del Paesaggio “Passione per la Terra. Memorie e tradizioni contadine: eredità per il futuro”, dal 12 ottobre al 24 novembre nelle province di Alessandria Asti e Cuneo, è dedicata alla trasmissione degli antichi saperi, di padre in figlio, di madre in figlia. L’iniziativa culturale è organizzata dall’Associazione Lajolo con il sostegno dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e il contributo delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte.

Nei luoghi de "La Malora" di Fenoglio

Domenica 20 ottobre l’XI edizione del Festival del Paesaggio ha fatto tappa a San Bovo di Castino, luogo simbolo de “La Malora” di Beppe Fenoglio.

Nelle sale di Cascina del Pavaglione, dove l’Associazione Terre Alte ha allestito un suggestivo percorso narrativo dedicato a Pavese, Fenoglio, Lajolo e Arpino, si è riflettuto sull’intreccio tra memoria orale e letteratura.

Dopo la proiezione del documentario “Terra di scrittori” con testi di Laurana Lajolo e regia Silvio Ciuccetti (realizzato nel 2008 per il centenario della nascita di Pavese) si è aperta la tavola rotonda moderata dalla giornalista Roberta Favrin cui hanno partecipato Fabio Bailo ricercatore; Edoardo Borra vicepresidente Centro Studi Beppe Fenoglio; Laurana Lajolo presidente Associazione culturale Davide Lajolo; Franco Vaccaneo critico letterario. Ha portato il suo saluto anche Tommaso Arpino, figlio dello scrittore vissuto tra Bra e Torino.

I relatori saputo tratteggiare con grande efficacia i “confidenti” privilegiati dei grandi autori piemontesi: il Nuto (Pinolo Scaglione) di Cesare Pavese, i personaggi della famiglia Fenoglio, i contadini di Davide Lajolo, il nonno (Giovanni Berzia) di Giovanni Arpino.

Comunicato stampa

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