Prima puntata di un nuovo appuntamento settimanale, dedicato al nostro bellissimo territorio. Occasione non solo per suggerire ai residenti spunti per fine settimana di riscoperta, ma anche per provare a colmare assenze informative verso il turismo di prossimità. La partecipazione di tanti, attraverso la condivisione sui propri profili social, potrebbe veramente dare quel supporto promozionale che il nostro turismo continua a non ricevere dagli enti delegati. Grazie allora, in anticipo, per la vostra partecipazione.
Partiamo dal Nord Astigiano, terra dalla natura splendida, rigogliosa e ancora selvaggia, costellata di borghi rimasti intatti e puri, castelli, a cui dedicherò la prossima puntata, e luoghi sacri: pezzi di storia, cultura ed arte dal fascino unico. La proposta d’itinerario è un grande classico a cui sarebbe consono dedicare almeno un paio di giorni, se non, ancor meglio, tre.
Per chi arrivasse dal torinese o dalla Lombardia, suggerisco di entrare in provincia via Chivasso, Verolengo, Castelborgone, fino a raggiungere Albugnano, con sosta ad ammirare l’abbazia di Vezzolano, medioevale, così piena di bellezza ed opere d’arte antica, sicuramente una delle abbazie più interessanti ed emozionanti del Piemonte. Poi un salto in paese a degustare qualche bicchiere di Albugnano, il Nebbiolo dell’Astigiano, piccola doc di altissimo valore. Mai bere però senza qualcosa in pancia: sulla provinciale verso Asti, non perdetevi un rapido stop a Gallareto, nell’unico bar-ristorante sulla statale, a godere di uno dei migliori, se non il migliore panino con le acciughe al verde della provincia.
Fatta scorta di sapori, continuate fino a Montechiaro d’Asti per una sosta a rimirare la bellezza di una delle più affascinanti pievi del Romanico Astigiano: la chiesa dei Santi Nazario e Celso che si erge, completamente isolata, a circa due chilometri in direzione nord-est dal paese. Esempio strabiliante delle tante altre di cui è ricca questa parte di territorio. Continuando, altri due posti bellissimi da visitare: prima Camerano Casasco, già interessante per i suoi due antichi castelli in uno dei quali ebbe confino Silvio Pellico, ma imperdibile per l’incredibile, in ricchezza e bellezza, ciclo di stucchi seicenteschi che addobbano splendidamente la locale chiesa di San Lorenzo.
Poi Cortazzone, altra pieve romanica, San Secondo, assolutamente da vedere, prima di tutto per le particolarissime rappresentazioni, sacre e non, sia esterne che interne; la chiave, emozionante già da sola per foggia e dimensione, è recuperabile dall’ultima casa a destra arrivando alla chiesa. E ancora Montiglio e la pieve di San Lorenzo dagli spettacolari capitelli carichi di antiche simbologie. Ultima tappa la possente parrocchiale di Piovà Massaia, il paese della menta, gioiello del barocco piemontese, progettata da Benedetto Alfieri, da poco illuminata a festa grazie all'alto riconoscimento nel progetto Giubileo della Luce, spettacolare idea per valorizzare grandi ricchezze architettoniche attraverso la luce.