Il debutto di uno spettacolo in un'atmosfera magica come quella di Viatosto, ha un sapore speciale, soprattutto in un anno in cui tutti i nostri equilibri hanno subito un brusco cambio di rotta.
Riflessioni, commozione, ironia e divertimento, ieri sera per lo spettacolo "Quattro donne" di e con Chiara Buratti. Con lei a firmare il testo anche Giannino Balbis, mentre il palco è stato condiviso con Tommaso Rotella.
Quattro donne che non ci sono più, ma che sono invitate da un improbabile angelo-messaggero a raccontare la propria storia di vita davanti a un pubblico che potrà dare a una sola di loro la possibilità di tornare sulla terra.Chi sarà tra loro?
Pannonica de Koenigswarter, mecenate del jazz senza la quale Thelonius Monk non avrebbe mai cambiato faccia alla musica; Maryam Mirzakhani, matematica iraniana che, dando semplicità agli spazi complessi, è diventata a 37 anni la prima donna a vincere la Medaglia Fields, che è il Nobel per i matematici; Suzanne Lenglen, straordinaria tennista francese, soprannominata La Divine, perché dettava legge sul campo, nella moda e nel costume, però fragile e incerta nel suo vivere. Poi irrompe sulla scena la quarta donna, una stramba portiera di uno strambo motel, puntino sfuocato nel nulla, che non ha ancora realizzato qualcosa di memorabile nella vita, ma che è sicura di poterlo fare un giorno e chiede che le venga data una possibilità.
"Forti e vulnerabili - ha spiegato Buratti - il pubblico, attraverso una votazione finale, decide quale donna far tornare sulla terra, dovendo scegliere tra quella che ha prediletto la cultura, la scienza, lo sport o quella che ha avuto una vita semplice, senza scossoni, ma che promette che utilizzerà al meglio il proprio tempo e realizzerà qualcosa di grandioso, anche fosse semplicemente mettere in piedi una bella famiglia. Quattro donne, come dicevo, così diverse eppure così uguali: ecco perché, sembra quasi che a un certo punto, sommando le loro caratteristiche, emerga una quinta figura femminile: una donna universale, forte e fragile, unica e non replicabile”.
Antonio Gatti si è occupato delle sonorizzazioni dal vivo. Costumi Alessandra Maregatti, copricapi realizzati da Doria1905, regia e luci Tommaso Rotella, produzione Orlantibor. Con la collaborazione di Banca di Asti.
Si replica sabato 8 agosto alle 21 al Teatro del Castello di Calosso per la rassegna "Calosso c’è" (ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili).