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Attualità | 28 agosto 2020, 19:49

A Villanova la pediatra va in pensione, ma manca la sostituta. Il sindaco Giordano scrive alla Asl

"La dottoressa Aprato ha svolto per 33 anni il suo lavoro come pediatra, non va bene avere il medico di medicina generale"

Lo studio della dottoressa Aprato

Lo studio della dottoressa Aprato

A Villanova d'Asti, la pediatra va in pensione il 31 agosto, ma sembra che non ci sia pronta una sostituzione e le soluzioni non piacciono al sindaco Christian Giordano che scrive al commissario generale della Asl, Messori Ioli, al direttore amministrativo Masoero e ai giornali per rendere pubblica la sua esternazione.

"Scopro ora - scrive Giorndano - che la pediatra, dottoressa Anna Aprato andrà in pensione il 31 agosto; il suo operato è stato davvero straordinario ed ho avuto centinaia di apprezzamenti in questi anni e non posso che aggiungermi a tutte queste attestazioni di stima. Purtroppo l’Asl non aveva comunicato a nessuno, tantomeno al sottoscritto, il pensionamento, e non ha neppure pianificato per tempo la sostituzione".

La dottoressa Aprato, ha svolto per circa 40 anni il suo lavoro di cui 33 come pediatra a Villanova d'Asti, stimata da tutta la comunità anche per l'innovativo  approccio nella cura dei bambini.

"Purtroppo, l'Asl - continua Giordano - ha fatto una delibera, alzando il numero dei bambini che possono essere seguiti da altri pediatri (la dottoressa Aprato ne seguiva 1200) che hanno però sede a Villafranca d'Asti, San Damiano e Portacomaro, chiedendo ai genitori dei pazienti della dottoressa, di optare, appunto, per gli altri 3 o per la pediatra che verrà a Villanova d'Asti, per 6 ore a settimana (contro le oltre 40 a settimana della Dottoressa Aprato).

Un'altra opzione sarebbe quella di indicare il medico di medicina generale cosa che irrita oltremodo il promi cittadino di VIllanova. "Lo osteggio fortemente perchè ciò porterebbe poi a rendere molto meno appetibile il ruolo a Villanova d'Asti se il numero dei bambini per la nuova pediatra, che mi auguro arrivi nel giro di qualche mese, non avesse più i 1200 bambini ma magari soltanto 300: sono strategie che continuano a penalizzare questo territorio (già 4 anni fa fu di fatto eliminata una pediatra), senza lungimiranza perchè seguire i bambini, con medico specializzato, è ideale e perchè costa anche meno alla comunità".

Decisamente non nasconde il suo disappunto Giordano, che recrimina anche sulle mancate risposte sulla questione investimenti sui servizi della casa della salute.

"Mi spiace dover ancora una volta puntare il dito contro la nostra Asl ma è importante ribadire che il sottoscritto ha il dovere di tutelare i servizi per i propri cittadini e non vederseli sfilare via con tattiche per nulla condivisibili, magari non pianificate ma l’evidenza dei fatti preoccupa, o comunque con una mancata programmazione che, mi si permetta, è prima di tutto una mancanza di rispetto verso una dottoressa che per questo territorio si è spesa costantemente e con successo oltre che per i suoi pazienti, viste le difficoltà che verranno a crearsi e dovranno affrontare.

"Continuo  a vedere un’azienda sanitaria locale che di locale ha poco, ha molto di cittadino inteso come asti centrico; continuo a vedere un gruppo di persone rinchiuse nella sede astigiana, che non conosce le istanze o le rincorre (questo è l’ennesimo esempio pratico anche se sono certo che ci sarà la giustificazione legata ai processi complessi della burocrazia o al covid ".

Un'accorata richiesta per il bene del territorio, quindi, un servizio importante nei confronti di 1200 famiglie che va a conclusione dopo 33 anni.

Betty Martinelli

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