Se è vero che in questi giorni ad Asti in questi giorni sono in distribuzione gli avvisi di pagamento Tari relativi alla 3 rata dell’anno 2020, è altrettanto vero che diversi cittadini segnalano la difficoltà di mettersi in contatto con i numeri preposti per segnalare eventuali discordanze sul totale dovuto.
L’importo della rata a saldo da pagare è quello riportato nella prima pagina dell’avviso in corrispondenza della scadenza di pagamento fissata al 2 dicembre 2020, oltreché nel modello di pagamento F24 allegato all’avviso, e tiene conto delle tariffe approvate per l’anno 2020 con deliberazione del Consiglio comunale del 27 luglio scorso, delle eventuali agevolazioni Covid per le utenze non domestiche e dei conguagli/recuperi di anni precedenti;
Il saldo arrivato o in arrivo in questi giorni, tiene conto dei versamenti effettuati e pervenuti al Comune entro il 19 ottobre 2020 a titolo di acconto delle due rate precedenti (scadenza 16 luglio e 16 settembre) richieste con l’avviso di pagamento recapitato a luglio 2020.
Quindi se magari si è pagato in ritardo, nel saldo non si vede la cifra già erogata e il Comune consiglia di telefonare ai numeri degli uffici per farsi inviare un nuovo modello di pagamento.
I numeri dell'Ufficio Tributi sono i seguenti 0141/399762/399961/39996, il problema, come segnalano molti cittadini è che questi numeri o sono perennemente occupati o, se il telefono suona libero, non risponde nessuno.
Rammaricato l'assessore al Bilancio e Tributi del Comune di Asti Renato Berzano: "È un problema reale- spiega - legato alla vetustà del nostro sistema telefonico che fa acqua da tutte le parti, non abbiamo una soluzione immediata. Il centralino non supporta molte funzioni e a volte il telefono sembra libero anche se occupato".
La buona notizia è che sono arrivate risorse (circa 70mila euro) per sistemare tutto l'impianto ma non se ne parlerà fino alla prossima primavera.
Forse, mandare una pec, per chi può farlo, potrebbe sveltire la pratica, comunque si può pagare il saldo detratta la cifra versata, al Comune risulta, anche se pagata in ritardo. La pec può essere utile anche in caso di indirizzi errati.
Con la speranza che non ci sia troppa fiscalità con la scadenza prossima del 2 dicembre.