Arriverà Corrado Tedeschi e ci saranno Francesco Visconti, la Palmarosa Band, le colonne sonore di Ennio Morricone per il grande cinema.
È solo un assaggio di "senzasipario", rassegna culturale che sta nascendo sulle Colline Alfieri, in luoghi così belli da proporsi come quinte naturali per il teatro, le letture all'aperto e la musica.
Appuntamenti in otto paesi, dal 13 luglio al 9 settembre. Nel tardo pomeriggio o nelle sere sotto le stelle spettacoli tra Antignano, Celle Enomondo, Cisterna, Revigliasco, San Damiano, San Martino Alfieri, Tigliole: a questi sette centri delle Colline Alfieri si aggiunge Ferrere, a dimostrazione che da queste parti si agisce in spirito di collaborazione.
Tredici gli appuntamenti di un programma che sarà presentato a tempi brevi. La direzione artistica è affidata a Mario Nosengo dell'Associazione Arte & Tecnica di Asti.
Ideatore e organizzatore di "senzasipario" è il SEA delle Colline Alfieri (Servizi Emergenza Anziani), una realtà che agisce da sedici anni per soddisfare i bisogni sociali e culturali dei cittadini e delle comunità.
La nuova rassegna, realizzata in collaborazione con gli otto Comuni, è sostenuta dalla Regione Piemonte (Direzione Sanità e Welfare) e con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Collabora la Fondazione Elvio Pescarmona di San Damiano.
Dopo un anno reso difficile dalla pandemia, il SEA è pronto a incontrare il suo pubblico (da dodici anni propone il teatro come occasione di socialità), con un obiettivo preciso: "Unire spettatori diversi, giovani e anziani, con l'ambizione di farli conoscere e dialogare a 'senzasipario' - dice il fondatore Happy Ruggiero - Creare cioè pubblici differenti che si completano tra loro: una bella prospettiva".
La rassegna è l'ultima nata nell'articolato programma di attività del SEA e si inserisce nel progetto Liber&storie, di cui è referente Mirella Torta, che da tempo porta letture e teatro sulle colline. Azioni che trovano in "senzasipario" l'ennesima attuazione di un'idea di socialità e cultura diffusa dentro ai luoghi della vita quotidiana: "Prati, boschi, borghi, antiche costruzioni, sagrati e campanili - osservano gli organizzatori - ci regalano scenari sempre nuovi che non hanno bisogno di scenografie di cartone. In questo particolare periodo, in cui abbiamo vissuto intensamente i nostri paesi, l'arte ritrova i suoi spazi naturali e celebra con teatranti e musicisti il piacere di vivere insieme momenti d'arte".