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Cultura e tempo libero | 20 dicembre 2021, 07:30

Questa sera è tempo del 'Gelindo a veglia' con J’Arliquato, gruppo folk di Castiglione d’Asti.

Appuntamento alle 21 nel teatrino della parrocchia di San Pietro, dove si conobbero Luciano Nattino e Antonio Catalano

Questa sera è tempo del 'Gelindo a veglia' con J’Arliquato, gruppo folk di Castiglione d’Asti.

Questa sera alle 21 ad Asti, nel Teatrino della Parrocchia di San Pietro (corso Genova 14), torna "Il Gelindo a veglia", tratto dalla tradizione popolare piemontese.

Con il testo di Luciano Nattino, viene portato in scena da J’Arliquato, gruppo folk di Castiglione d’Asti.

L'occasione è nel giorno in cui al pomeriggio, nello stesso posto, viene presentato il numero 37 della rivista "Astigiani" (alle 17.30).

In essa, tra i vari articoli, i cinquant'anni sulle scene del "Mago Povero" (oggi Casa degli Alfieri): una delle formazioni teatrali più importanti a livello nazionale,  nata ad Asti da un primo nucleo nel 1971.

Il luogo non è casuale: in quel teatrino si sono conosciuti Luciano Nattino e Antonio Catalano e nel 1963 hanno messo insieme il loro primo pezzo teatrale, una riscrittura de "La Giara" di Pirandello.

E così la giornata verrà completata da una veglia natalizia:  Gelindo anche quest’anno ritornerà con la sua cavagna carica di ricordi e speranze. Diceva Nattino: “Ricordo le barbe finte, gli angeli con le ali di cartone, le luci calde della ribalta, un clima di neve fuori e di festa in sala: un tuffo nel cuore della mia infanzia e dei miei primi approcci al teatro. Da quel giorno la divota cumedia è entrata dentro di me.” E dal 1977 è ininterrottamente grazie a lui sempre in scena nell'astigiano, con varie formazioni.

La favola tradizionale piemontese vuole che Gelindo sia il primo contadino ad arrivare alla grotta (crutin) dove è nato il Bambin Gesù, in quanto è lui che ha dato l’indicazione a Giuseppe e a Maria dove andare a riposare. Anche perché è lui il proprietario del crutin, è lui il padrone del bue. Nel presepe piemontese egli è infatti il primo pastore di fronte alla capanna, con l’agnello sulle spalle.

Gelindo arriva alla grotta a portare cibo, bevande, panni puliti insieme alla sua famiglia. La moglie di Gelindo, Alinda, è la figura che, nella favola e nel presepe, presenta alla coppia di sposi un panno bianco mentre Aurelia, la figlia, porta le uova, Medoro, il cognato, porta i formaggi e Tirsi, il garzone, salamini e vino.

L'ingresso libero, fino a esaurimento posti.

Saranno raccolta offerte per la Parrocchia.

Redazione

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