/ Cultura e tempo libero

Cultura e tempo libero | 30 aprile 2022, 13:00

Cortesie per gli ospiti: viziarli o ucciderli?

Nuova uscita per la rubrica "Lavorare stanca. Allora leggi", dedicata questa volta al thriller di Ian Mcewan e al progetto Cuba Libri

Foto "Letture"

Foto "Letture"

CORTESIE PER GLI OSPITI, il thriller di IAN MCEWAN è il primo libro che abbiamo scelto per CUBA LIBRI.

CUBA LIBRI è un aperitivo letterario: 50% spritz 50% libri.

È un gruppo di lettura pensato da Gaia Mussa e Marco Alpan che, come qualsiasi altro lettore, hanno sentito il bisogno di monopolizzare i loro aperitivi delle 18.00 con riflessioni di lettura.

Riporto fedelmente la conversazione:

- “Scegliamo un libro e lo leggiamo insieme?”

- “E se includessimo anche altre persone?”

- “Ok, ma chiamiamo Aurora”

Così, inglobandomi nel progetto in quanto organizzatrice compulsiva, nasce CUBA LIBRI.

Un luogo in cui fare caso a ciò che si prova leggendo, portando alla luce e sviscerando quel riverbero, non solo per analizzare il libro ma per analizzare noi stessi: andiamo a spaccare l’ovvio e troviamoci insieme labirinti.

Volete leggere?

Volete leggere e parlarne insieme?

Volete leggere, parlarne insieme e bere un americano?

Vi aspettiamo: contattateci su Instagram o Telegram o raggiungeteci al prossimo incontro venerdì 13 maggio alle 18.00 al Fuoriluogo!

Torniamo a cortesie per gli ospiti: autore noto, breve, inquietante.

Per quel che mi riguarda è complessissimo. Molto masticato, macinato, pieno, intriso. Ma non per la trama che, sebbene si tratti pur sempre di un crimine scioccante, è secondaria rispetto alla scrittura totalizzante e precisa di McEwan.

Due turisti inglesi, Mary e Colin, camminano senza meta nell’ opprimente calura estiva di una città sul mare, forse Venezia.

Le cupole della basilica hanno creste che si infrangono in estasi in schiuma marmorea come cavalloni fissati dal gelo prima di cadere”

Sono due amanti, a volte sopiti e immersi in un amore tiepido e silenzioso, a volte selvaggiamente consapevoli del legame puro che li unisce.

Il piacere stava soprattutto nell’amichevole mancanza di fretta, nella familiarità dei rituali e nel sicuro incastro di membra e corpi, confortevole, come un calco di gesso che torna nella forma”

In questo bassofondo drammatico e intorpidito (tutto sembra infatti stanco, in attesa, molle: la folla si sposta lentamente, il bar è galleggiante, la mosca rotea pigra) girano a vuoto perdendosi in pallidi vicoli. In uno di questi incontrano Robert, un anfitrione scaltro, un macho maschilista dal dopobarba nauseante che “li afferra per un polso con una morsa morbida ma implacabile”. Dopo un invito a casa, a dare sfoggio ai due turisti di queste particolari cortesie per gli ospiti è Caroline, prigioniera più che moglie di Robert.

Qualcuno muore. Non è spoiler perché essendo un thriller qualcuno deve morire. L’assurdità di questa morte e lo shock della situazione è ancora più surreale svolgendosi nel giro di mezza pagina verso la fine.

Ad avermi colpita è la sensazione di soffocamento che si protrae per tutta la lettura, come se ci fosse una continua velatura, uno specchio annebbiato.

Ribadisco che la magnificenza di questo piccolo libro, e dunque il motivo per cui vi invito a leggerlo, non sia la trama quanto l’analisi umana descritta attraverso gesti scolpiti magistralmente.

Per un attimo il quotidiano prevalse e lei ebbe una percezione minima del dolore che la aspettava”

Aurora Faletti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium