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Sanità | 25 maggio 2022, 11:36

Domenica 29 anche l’AISLA parteciperà alle iniziative per la “Giornata nazionale del Sollievo”

Umanizzare le cure, un dovere etico che deve trasformarsi in concrete pratiche cliniche

La locandidna di AISLA per la Giornata Nazionale del Sollievo

Domenica 29 maggio si celebrerà, in tutta Italia, la “Giornata nazionale del Sollievo”, istituita nel 2001 con il proposito di sensibilizzare tutta la società civile al vissuto del sollievo dal dolore, sia fisico che emotivo.

“E’ fondamentale superare la retorica del dovere etico perché dobbiamo tutti impegnarci affinché si renda concreta la buona pratica clinica per una piena umanizzazione delle cure ha affermato al riguardo Fulvia Massimelli, presidente nazionale di AISLA – . È noto, infatti, che una malattia inguaribile porta con sé grande sofferenza, fisica, psicologica, sociale e spirituale. Questa condizione influisce pesantemente tanto sulla vita delle persone costrette a convivere con una malattia severa come la SLA, quanto su quella dei nostri cari che ci accudiscono quotidianamente”.

La "Cultura del sollievo" è il cardine della giornata e della Legge 38/2010, una delle migliori leggi d’Europa e grazie alla quale per la prima volta viene garantito in Italia l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore nell'ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza". Stefania Bastianello, direttore tecnico di AISLA aggiunge: La legge è ancora incompiuta. Manca ancora un decreto attuativo importante, che riguarda le tariffe da applicare uniformemente sul territorio nazionale. Il nostro Paese può contare su oltre 5mila volontari che integrano attivamente i servizi di cure palliative. Questo volontariato è particolare, significa avere competenze e capacità.”

Il dato allarmante è che, nonostante siano passati oltre dieci anni dall’approvazione della legge nazionale, sono ancora troppo pochi i cittadini e le persone malate che conoscono le cure palliative e il loro diritto ad accedervi. Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Osservatorio per il monitoraggio della terapia del dolore e delle cure palliative, in Italia solo il 45% delle persone conosce la normativa, oltre il 65% non è consapevole che le strutture sanitarie sono tenute a misurare e riportare il dolore e il 40% non è a conoscenza delle cure attuabili, anche se la quasi totalità delle sindromi dolorose sono trattabili.

Promuovere e testimoniare, attraverso l'informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo è un filo che unisce molte realtà impegnate nell'assistenza. Inoltre, considerando il particolare momento vissuto negli ultimi due anni e le ripercussioni che l’epidemia da COVID-19 ha avuto sul nostro Sistema Sanitario, è fondamentale valorizzare l’impegno profuso da tutti gli operatori sanitari del SSN quale testimonianza della vicinanza alla persona sofferente, la cui centralità e dignità sono cardini della “cultura del sollievo”.

Redazione

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