Ancora una volta la Cardiologia di Asti guidata dal dottor Marco Scaglione, si rivela un'eccellenza internazionale.
Il reparto, prima struttura del Nord Italia e seconda in Italia, è adesso sotto i riflettori per l'utilizzo e la somministrazione di un farmaco per combattere il colesterolo in soggetti particolarmente compromessi.
Centro di eccellenza nazionale
"Ne hanno dato a pochissimi centri in Italia, in primis a noi proprio perché siamo centro di eccellenza nazionale", ci spiega il dottor Scaglione
Il farmaco, Inclisiran è in grado di abbassare il livello di colesterolo LDL - il colesterolo “cattivo” - ed è di grande utilità nei pazienti che hanno già subito un infarto o che soffrono di arteriopatie periferiche (riduzione dell’afflusso di sangue nelle arterie degli arti).
"Sono soggetti - spiega Scaglione - per cui è estremamente importante tenere il colesterolo a un valore molto contenuto, inferiore a 55 milligrammi per decilitro (mg/dl) di sangue. Per tenerlo così basso si prendevano le statine e spesso non era sufficiente. Da qualche anno era arrivato un farmaco iniettore inibitore di una proteina, il PCSK9, che alza i livelli di colesterolo nel sangue, legandosi ad essa ed eliminandola e mantenendo più basso il valore del colesterolo LDL. Solo che andava iniettato ogni 15 giorni per tutta la vita. Ben venga che ci sia, certo, però il nostro paziente aveva avuto gravi problemi coronarici, era anche allergico all’inibitore di PCSK9 e la terapia con la statina non era sufficiente, non avrebbe avuto alternativa. Questo farmaco blocca proprio la produzione dentro la cellula di questa proteina ed è molto efficace".
Si potrà ridurre la malattia nei prossimi anni
"La cura con il nuovo farmaco - rimarca il dirigente della Cardiologia- è quindi fondamentale per mantenere basso il livello del colesterolo e ridurre così la progressione della malattia nei prossimi anni. Basteranno infatti due iniezioni all’anno, la seconda dopo 3 mesi dalla prima, poi sempre ogni 6 mesi".
Il farmaco è stato utilizzato dal dottor Jacopo Perversi su un paziente di 53 anni, iperteso, affetto da molti anni da problemi coronarici e che già aveva dovuto essere sottoposto a diversi interventi di angioplastica.
“Si tratta dell’ennesimo riconoscimento del valore della nostra Cardiologia e dell’Ospedale di Asti, aspetto che non può che farci piacere – sottolinea il direttore generale Asl AT Flavio Boraso -. Ma soprattutto è un’innovazione importante nella cura dei pazienti, in grado di migliorarne l’efficacia e ridurne i disagi”.
Il farmaco sarà ora destinato ai pazienti che soffrono di gravi patologie cardiocircolatorie e che non possono beneficiare di altre terapie e, a partire dai prossimi mesi sarà prescrivibile dal medico specialista.