Un contesto politicamente inedito, ovvero il Teatro Alfieri – scelto, ha spiegato il sindaco Maurizio Rasero, per gli spazi sufficientemente ampi da poter ospitare tutti i consiglieri e i cittadini presenti senza rischiare probabili assembramenti nella Sala Consiliare del Municipio –, ieri sera ha ospitato una lunga seduta di Consiglio comunale cittadino.
Aperta dalle risposte di sindaco e assessori ad alcune interpellanze – nello specifico, una presentata da Mario Malandrone (Ambiente Asti) sul mercato di piazza Alfieri, una dei consiglieri di "Uniti si può" (Vittoria Briccarello e Mauro Bosia) sulla gestione degli spazi culturali e una congiunta di tutta l'opposizione sulla siccità (problematica che, per il momento, per la città non si pone, stando alla replica dell'assessore Marcello Coppo) – è poi proseguita, come del resto previsto dall'ordine del giorno, con un lungo intervento nel corso del quale il sindaco Rasero ha illustrato le linee programmatiche del prossimo quinquennio amministrativo.
MALANDRONE 'ATTACCA' SULLE DELEGHE E SFODERA LA "BI-GIUNTA"
Non prima, però, di aver risposto piccato al consigliere Malandrone, che poco prima aveva contestato, a rigor di regolamento del Consiglio comunale, quella che lui ritiene essere una forzatura dell'articolo 9 che prevede la nomina di non più di quattro consiglieri delegati, 'aggirata' nominandone uno (Marco Galvagno) consigliere delegato. "Delegato per quale progetto?", si è chiesto Malandrone che ha proseguito definendolo sarcasticamente "Il nostro ministro degli Esteri" e "Consigliere delegato all'Erasmus".
L'esponente della minoranza ha contestato anche la delega al Bilancio assegnata al consigliere (è già assessore) Renato Berzano, sostenendo che non è omogenea ma tocca materie di più assessorati. Concludendo, ancora una volta con sarcasmo, citando la "bi-zona" predicata da Lino Banfi nel film "L'allenatore nel pallone": "Qui – ha affermato – si è ricorsi alla bi-giunta per assicurare una poltrona a tutti coloro che si sono candidati con la vostra parte politica".
RASERO: AD OGNI CONSIGLIO C'E' DA RESTARE SENZA PAROLE
Affermazioni che il sindaco non ha palesemente gradito, replicandogli in apertura di intervento: "Io parto sempre con le migliori intenzioni – ha affermato – ma con certi consiglieri c'è ogni volta da restare senza parole... Qui nessuno vuole rubare alcunché o andare contro le norme, ci limitiamo a svolgere i compiti che ci sono stati assegnati dagli Astigiani e, finita questa esperienza, ciascuno di noi tornerà al suo precedente lavoro senza averne tratto guadagni illeciti".
MACCHE' POTERE FORTE! LAVORO NEL RISPETTO DEL PROSSIMO DA QUANDO AVEVO 16 ANNI
Prima di passare al tema più caldo (in tutti i sensi) del momento, ovvero la sicurezza e gli incendi al campo rom, il sindaco ha voluto ricordare le difficoltà correlate all'epidemia di Covid, fatto senza precedenti che ha inevitabilmente variato le priorità dell'Amministrazione.
Rasero non si è tirato indietro neppure in merito all'accusa di essere espressione dei 'poteri forti' che governerebbero la città: "Abbiamo fatto le nostre nomine e continueremo a farlo ancora per i prossimi 5 anni, sempre basandosi sui criterio della competenza – ha affermato – Non sono e non posso definirmi potere forte perché ho sempre lavorato da quando avevo 16 anni, ho sempre operato nel rispetto e nelle diversità con gli altri"
Il sindaco ha però anche espresso il suo punto di vista tanto sull'assegnazione della delega a Berzano (che in quanto consigliere opererà gratuitamente): "Immaginare che non potesse continuare a dare una mano alla città sui temi che conosce meglio sarebbe stato impensabile, ben venga continui questa collaborazione", e sul fatto che "La presenza del sindaco nel CdA della Banca sarebbe stata importantissima per battere i pugni su mandato del Consiglio e magari rimarcare in quel contesto che salvare la Casa di riposo Città di Asti (che sarà tema di un futuro Consiglio comunale aperto, ndr.) è una priorità assoluta"
LA STOCCATA CONTRO I CONSIGLIERI M5S
Parlando di sicurezza, Rasero ha ricordato che, nel corso del precedente quinquennio "Quattro consiglieri (gli allora esponenti del M5S, tra cui è rientrato in Consiglio soltanto Massimo Cerruti, ndr.) hanno tentato di portarmi davanti alla magistratura ipotizzando mie carenze nella gestione dei roghi al campo rom". Una vicenda lunga, caratterizzata da due richieste di archiviazione presentate dal pubblico ministero, che lo ha portato ad affermare "Io non sarei mai in grado di cercare di fare del male a qualcuno così come si è provato a fare con me". "Ma ora la campagna elettorale è finita – ha proseguito –, ciascuno assuma le proprie responsabilità e cerchiamo di collaborare perché sono convinto che il periodo economicamente e socialmente più difficile per la città debba ancora venire".
CARENTI SULLA SICUREZZA? AFFERMAZIONE INCAUTA E INGENEROSA
"Gli episodi di nera sono ormai frequenti in qualunque città e io non dormo la notte pensando a quante brutte cose potrebbero potenzialmente capitare ad Asti – ha sostenuto – Pertanto dire che siamo stati carenti su quel fronte è un'affermazione incauta e ingenerosa, perché abbiamo operato al meglio per garantire la sicurezza degli astigiani. L'unica cosa che non siamo riusciti a fare è un presidio fisso in piazza del Palio in altra zona, ma l'epidemia ha dirottato energie e denaro altrove".
SUL CAMPO ROM ABBIAMO OTTENUTO IMPORTANTI RISULTATI
"Ora abbiamo di fronte tante aspettative e altrettante responsabilità – ha argomentato il primo cittadino – per cui cercheremo di riprendere e migliorare i pilastri del programma di cinque anni fa, senza creare altri Tavoli oltre quello per l'Ordine Pubblico e la Sicurezza, che ha più volte trattato anche il tema del campo rom".
"Sul quale – ha rivendicato – le azioni poste in essere negli scorsi cinque anni abbiamo ottenuto importanti risultati. Le persone all'interno sono passate da più di 200 a meno di 100, quindi numero abbondantemente ridimensionato. Ma resta il fatto che risolvere la situazione dei campi rom è estremamente difficile e, prima di noi, lo hanno appurato le varie Amministrazioni, di destra e di sinistra, che si sono succedute negli anni".