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Cultura e tempo libero | 02 aprile 2023, 09:11

A-A-B, alleanza per Città Cultura futura: "Riconosciamo i nostri limiti e stringiamo alleanza con Alba e Barolo

Stefano Masino: "Non ho cambiato idea adesso, anche se ho tifato per Asti. Ritentiamo la sorte con un'alleanza più forte"

Ph. Alberto Monticone

Ph. Alberto Monticone

Con la vittoria di Agrigento a Città Cultura 2025, ripropongo attualizzandolo al contesto odierno un mio intervento "Unesco e l'Astigiano che va tutelato" del luglio 2012. 

In quegli anni l'amministrazione provinciale ambiva a tale riconoscimento, che però non ottenne. Personalmente che non ho mai amato rincorrere dei premi - se una vigna astigiana e il prodotto che ne deriva non è certificato dall'Unesco, quella vigna e quel vino non sono buoni? -, però in quella occasione dovetti riconoscere, nella bocciatura alla nostra città, il rigore e la serietà del concorso. 

L'Unesco, evidentemente, oltre alle bellezze di Asti aveva preso atto dello storture della città e del territorio. Nella lettera citavo tre esempi: il viadotto sulla linea ferroviaria per Castagnole Lanze, le demolizioni dell'Alla in piazza Alfieri e del Canton del Santo con l'edificazione in piazza San Secondo del palazzone dell'Ina. A questi scempi del passato fascista e democristiano, si sono aggiunti nel tempo una infinità di edifici inutilizzati, ultimo nel tempo la ex Casa di riposo Città di Asti. 

Non ho cambiato opinione adesso, anche se ho tifato per Asti. 

Asti città solidarietà 2023 siamo arrivati secondi. Asti città cultura 2025 non primi (non so se esiste la classifica prime dieci, dalla seconda in giù).

La politica (parlo in generale, a livello locale e nazionale) vive di proclami e comunicati stampa per promuovere progetti realizzati in breve. Quello di Asti Città Cultura 2025 è stato realizzato in 5-6 mesi (i primi tavoli di lavoro risalgono ad agosto) di intenso lavoro. 

Il problema è che qui si attendeva una sorta di premio di riconoscimento del lavoro preparatorio realizzato. Allora le cose si complicano. Non sei arrivato primo. È adesso? Lo vivi come una sconfitta. 

Capisco che le amministrazioni lo fanno per un ritorno in soldoni, ma il discorso non cambia. Il ministero, questa volta, ha scelto un altro. E dunque? Asti Musica, Asti teatro, Passepartout, Asti d'appello, Sagre, Palio e Douja d'or non sono manifestazioni a livello europeo e mondiale? 

Concludo con una proposta.

Ho seguito in diretta, apprezzando molto, l'audizione al ministero del gruppo astigiano. Discorsi esposti a braccio e sinceri. Si intuiva il lavoro concentrato di questi mesi. Più volte è stata evocata Asti come "porta" del Monferrato e delle Langhe (loro sì patrimonio Unesco).

Allora, dico questo: se il brand su cui puntare deve essere quello - non l'Astesana, come afferma con passione l'esperto Gianluigi Bera, ma il Monferrato e l'Albese - allora abbiamo il coraggio di riconoscere i nostri limiti, che pur ci sono, e stringiamo un'alleanza forte con Alba e Barolo (oltre al vino, paese dove è nato Collisioni festival).

A-A-B (Asti-Alba-Barolo), dunque, sull'esempio vincente di Bergamo-Brescia Città Cultura 2023. Come ha spiegato il presidente della Regione, Alberto Cirio, è tutto collegato: il Piemonte è una regione unica. Non dimentichiamo, infatti, che il flusso turistico passa da Asti dopo aver pernottato e sostato ad Alba o Torino, non viceversa.

Ritentiamo dunque pure la sorte (Agrigento gareggiava per la terza volta), ma con una alleanza forte. 

Stefano Masino, Asti 

Al direttore

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