Una lettera anonima, questa mattina ha fatto discutere tutta la politica astigiana. La missiva è stata recapitata nei giorni scorso all’Ufficio Protocollo del Comune di Asti, all'attenzione dei consiglieri comunali di minoranza Mario Malandrone e Mauro Bosia.
All'interno, un verbale di dimissione del pronto soccorso del Cardinal Massaia, redatto in data 16 aprile 2022. Il verbale guardava la visita di un noto politico astigiano in Regione Piemonte - si è scoperto essere il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, come lui stesso ci ha confermato in mattinata - che si è rivolto alle cure dei sanitari per una serie di accertamenti, vedendosi assegnare il codice verde.
Le accuse
La lettera metteva in evidenza la rapidità con cui Carosso è stato visitato al Pronto Soccorso: dal verbale risulta che sia entrato alle 9:30, è stato visitato immediatamente e dimesso alle 9:42. La missiva, anonima, quindi sospetta che nei confronti del vicepresidente della Regione sia stata messa in atto una sorta di corsia preferenziale.
Carosso: "Non mi permetterei mai di chiedere un trattamento preferenziale"
"Non è assolutamente vero nulla di tutto ciò - spiega Carosso, da noi contattato a margine della conferenza di presentazione dei Gioielli del Territorio - mi sono recato al Pronto Soccorso per una serie di disturbi (essendo dati sanitari sensibili, ovviamente omettiamo ndr) che mi hanno suggerito di recarmi in ospedale per alcuni accertamenti. Stavo bene, tant'è che sono arrivato al Pronto Soccorso a bordo della mia auto. Ho fatto il triage e mi sono messo in attesa del mio turno come tutti. Non ho mai richiesto alcun tipo di trattamento preferenziale e non lo chiederei mai. Non c'era affollamento - mi ricordo poche persone in sala d' aspetto - e sono subito passato. Tutto lì".
Come è uscito il verbale dal Pronto Soccorso?
Nel frattempo sorgono alcune domande su come un verbale del pronto soccorso, documento che contiene dati sensibili, sia stato messo "in un cassetto" per più di un anno e mezzo e sia quindi potuto uscire dalla struttura e arrivare, via posta, ad alcuni esponenti politici, che in ogni caso non ne hanno mai divulgato i contenuti ma si sono limitati a verificarne l'autenticità. Probabilmente la "fuga di notizie" lascerà dietro di sé alcuni strascichi.
Una questione politica?
Nel frattempo, la vicenda ha sollevato alcune domande politiche: "Da mesi la sanità pubblica si dibatte in gravissimi problemi che determinano per tutta la popolazione: lunghi tempi di attesa per ogni tipo di prestazione, code ed estenuanti attese nei Pronti Soccorso, in molti ambulatori specialistici, in tante sale diagnostiche - spiegano nell'interpellanza Malandrone e Bosia - sulla crisi della sanità pubblica è in corso un ampio dibattito che ha coinvolto le Istituzioni nazionali, regionali, comunali, oltre alle Associazioni, alle Organizzazioni Sindacali, agli Ordini professionali. Ricordiamo anche le dichiarazioni di autorevoli esponenti della giunta regionale Cirio, tra cui il vice Fabio Carosso, che ha difeso la sanità pubblica affermando che “è la priorità di questa amministrazione regionale come conferma il piano straordinario di recupero delle liste d’attesa”.
"Chiediamo al Sindaco di Asti che si faccia portavoce nei confronti del direttore Generale della Asl e del direttore generale Sanitario della Asl per sapere cosa ne pensano della vicenda" spiegano i due consiglieri.