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Cultura e tempo libero | 14 febbraio 2024, 14:26

La storia della staffetta partigiana "Treccia", Teresa Ebrille che a 93 anni si è raccontata in pubblico

Pomeriggio emozionante alla Rsa San Giuseppe, dove Teresa è stata temporaneamente accolta, con racconti e letture ad alta voce

Treccia con il dottor Lucia al termine dell'incontro

Treccia con il dottor Lucia al termine dell'incontro

La storia della staffetta partigiana Treccia ha animato il pomeriggio di domenica scorsa alla Residenza Sanitaria Assistenziale Clinica San Giuseppe di Asti.

L'incontro dà vita a un ritorno degli appuntamenti cari alla struttura per valorizzare gli ospiti."Cominciamo con Treccia - ha annunciato il dottor Claudio Lucia, direttore sanitario della struttura - una nuova serie di incontri che il Covid ha interrotto e che ci consentiranno di rivisitare il passato per comprendere meglio anche il nostro presente".

93 anni e una storia incredibile

Piena la sala di anziane e anziani affiancati da familiari e amici. Teresa Ebrille, nome di battaglia Treccia, 93 anni ben portati con buona memoria, temporaneamente ospite alla San Giuseppe, ha conversato con il dottor Lucia partendo dai tempi duri della guerra e dal giorno in cui, a 14 anni, in famiglia a Castagnole Lanze fu indicata come colei che, da lì in avanti, avrebbe portato i messaggi dei partigiani di Giustizia e Libertà a quelli della II Divisione Langhe.

I messaggi per "Pino" nascosti tra il sottopiede e la suola delle polacchine

Ricevuti dalle mani di Albino Mereu ("Pino"), comandante di distaccamento di Giustizia e Libertà che sarebbe morto ad Alba dieci giorni prima della Liberazione, i biglietti, nascosti tra il sottopiede e la suola delle polacchine della ragazzina, arrivavano a Canelli alla maestra Lia, sorella di Piero Balbo "Poli" (II Divisione Langhe) che li avrebbe fatti poi recapitare al fratello. La giovanissima e coraggiosa staffetta si muoveva in bicicletta e superava senza paura i posti di blocco fascisti.

La testimonianza diventata pubblicazione

Commovente e a tratti anche ironica la narrazione di Treccia, la cui testimonianza è stata di recente raccolta dallo storico Beppe Fenocchio e pubblicata dalla Fondazione albese dedicata a Ugo Cerrato, grande amico dello scrittore Beppe Fenoglio, e rappresentata alla San Giuseppe dal presidente Giorgio Odore. Durante il pomeriggio le figlie di Treccia, Silvana e Laura, hanno letto alcuni brani tratti dalla pubblicazione.

L'intrepida ragazzina di un tempo, intanto, proprio oggi ha lasciato la residenza per anziani, promettendo di tornare a trovare ospiti e personale, ed è rientrata a casa.

Redazione

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