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Agricoltura | 09 giugno 2025, 08:35

Domande Pac 2025, ritardi e problemi. "A pagare i disservizi non possono essere agricoltori e CAA"

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Allasia attacca: "Ad oggi solo il 26% dei piani colturali grafici sono stati consolidati, contro il 70-75% dell’anno scorso"

Domande Pac 2025, ritardi e problemi. Confagricoltura lancia l'allarme

Domande Pac 2025, ritardi e problemi. Confagricoltura lancia l'allarme

La macchina amministrativa legata alla presentazione delle domande per la Politica Agricola Comune 2025 è in seria difficoltà. A denunciarlo è Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, in una nuova lettera indirizzata alle massime cariche regionali dell’Agricoltura in cui illustra i problemi che i Centri di Assistenza Agricola (CAA) stanno riscontrando da settimane nella presentazione delle istanze di aiuto e di premio sul I e II pilastro della PAC. Le difficoltà sono legate, principalmente, all’applicazione della “Carta dei suoli” fornita da AGEA e obbligatoria per la validazione dei fascicoli aziendali.

“Questo strumento è stato reso disponibile agli uffici solo da metà aprile e da allora i nostri operatori hanno dovuto riaggiornare i fascicoli, attivando, allo stesso tempo, una serie di cautele laddove le eventuali discrepanze di superfici e colture possano causare problemi alle aziende agricole, come, per esempio, nel comparto viticolo – spiega Enrico Allasia –. Per i fascicoli già validati, inoltre, i nostri operatori hanno dovuto e stanno tuttora continuando a rifare il lavoro, tenendo conto della novità. Risultato? Ad oggi, con la data per la presentazione delle domande fissata al 16 giugno, solo il 25-26% dei piani colturali grafici sono stati consolidati, contro il 70-75% dell’anno precedente nello stesso periodo. Il tutto porterà a ritardi negli acconti e nei saldi di pagamento dei premi”.

Le novità del sistema, seppur concepite per migliorare l’efficienza e la precisione, stanno invece paralizzando il sistema informatico e amministrativo a causa delle continue anomalie tecniche, costringendo gli uffici a riconvocare le aziende agricole, con evidenti perdite di tempo e risorse. E le ricadute non sono solo sulla PAC, ma anche su certificazioni Bio, SQNPI e sui Quaderni di Campagna.

“Ogni anno il sistema dei CAA - afferma Paolo Bertolotto, referente per il Piemonte del CAA Confagricoltura - si accolla l’onere e la grande responsabilità di presentare le domande Pac ma sempre più spesso accade che, con l’intento di traguardare obiettivi di maggiore efficienza, si cambino regole e impostazioni, generando forti difficoltà nel disbrigo delle attività anziché promuovere una migliore funzionalità dei sistemi. Il 2025 ne è un esempio con l'imposizione nazionale di applicare la carta dei suoli, strumento che ha avuto impatto su tutti i fascicoli, tant'è che ora occorre tutelare il più possibile gli agricoltori, sia con un'adeguata dilazione delle scadenze, sia con un forte impulso, da parte di Regione, Arpea e CSI, a rendere decisamente più rapida l’operatività degli uffici CAA”.

Ad avviso di Confagricoltura, anche la necessaria proroga della scadenza del 16 giugno non è che un tentativo di prendere altro tempo, auspicando che si riesca a risolvere questa situazione: “Quando tutto funzionerà regolarmente allora avrà senso parlare di scadenze, ma attualmente le difficoltà sono tali per cui la questione non è solo di dilatare i tempi per la presentazione – conclude Allasia – Chiediamo, quindi, che la Regione si attivi immediatamente presso le sedi istituzionali competenti, anche in collaborazione con altre Regioni, affinché a pagare il prezzo di questi disservizi tecnici e burocratici non siano gli agricoltori”.

m.d.m.

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