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Cultura e tempo libero | 08 settembre 2025, 17:46

Maschere, simboli e fantasia dell'immaginario medioevale: trionfa Castell’Alfero al Soroptimist [FOTO]

Con i bestiari medievali il comune conquista la giuria: un anno di lavoro artigianale, maschere di muschio e costumi unici per una sfilata da incorniciare

Le immagini della sfilata di Castell'Alfero (Merphefoto)

Le immagini della sfilata di Castell'Alfero (Merphefoto)

Castell’Alfero aggiunge un nuovo trofeo alla propria bacheca. Domenica il comune ha vinto il premio sfilata del Soroptimist, riconoscimento prestigioso che da anni mancava all’appello, grazie a un allestimento ispirato al tema dei bestiari medievali. Un successo che non arriva per caso, ma è frutto di mesi di lavoro, di creatività e di un impegno corale che ha coinvolto decine di persone del comitato.

La gioia del rettore

Il rettore Fabrizio D'Agostino non nasconde la soddisfazione: “Era uno dei due obiettivi che ci eravamo posti quest’anno. L’altro, purtroppo, non è arrivato, ma questo premio lo abbiamo cercato a lungo e finalmente possiamo dire di averlo raggiunto. È il giusto riconoscimento per un lavoro certosino, fatto di notti, serate, giornate intere passate a costruire costumi, maschere e oggetti scenici. La nostra sfilata era bella, precisa, d’impatto: credo che il risultato premi la dedizione di tutto il gruppo”.

Un traguardo che, oltre alla vittoria, dà anche valore a un percorso di crescita artistica e organizzativa che il borgo porta avanti da anni, con l’obiettivo di distinguersi non solo nella corsa, ma anche nel corteo storico.

L’idea e il tema

La regia della sfilata porta la firma di Verena Furia, responsabile artistica. Con emozione racconta la lunga gestazione: “Avevamo iniziato a pensare al tema già lo scorso autunno. Tra le idee c’erano l’astrologia e i bestiari medievali: abbiamo scelto questi ultimi perché potevamo realizzarli con materiali autentici e a costi contenuti. Le maschere sono state preparate da Fabrizio Rosina e dipinte da alcune ragazze del comitato. Ci siamo riuniti per mesi, due o tre volte alla settimana, e negli ultimi mesi praticamente tutti i giorni”.

Tre i quadri portati in scena: l’aquila, simbolo di forza e potere, accompagnata da dipinti e da un libro in cartapesta dipinto a mano; il bosco, popolato da figure con maschere di muschio, corteccia e materiali naturali che rappresentavano lupi, cinghiali, satiri e orsi; infine gli armigeri e le dame, con scudi e picche decorati dai simboli delle famiglie nobili. Tutto rigorosamente costruito a mano, senza ricorrere a plastica o elementi industriali.

Un lavoro nascosto, un premio meritato

Dietro i pochi minuti di sfilata si cela un anno intero di lavoro. “Tanti non si rendono conto di quanta fatica ci sia dietro – racconta Furia –. Non è solo indossare un costume: bisogna cucire, adattare, smontare e ricostruire. Per il bosco, ad esempio, abbiamo cucito muschio essiccato, pigne e cortecce, tutto vero. Anche le perle degli abiti sono state applicate a mano, come si faceva una volta”.

Un impegno che ha coinvolto una ventina di persone, unite dalla passione per il Palio e dal desiderio di lasciare il segno. “Per me era un obiettivo personale, dopo tanti anni di lavoro – aggiunge la responsabile –. Ho pianto quando abbiamo saputo di aver vinto, perché finalmente si è compreso il valore di ciò che abbiamo realizzato”.

Una vittoria che pesa

Il livello della competizione era altissimo, con rivali storici come Moncalvo e Santa Maria Nuova. “Sapevamo che sarebbero stati avversari forti – ammette Furia –. E quando ho scoperto che Moncalvo sfilava davanti a noi, ho avuto timore che ci togliesse visibilità. Ma questa volta è toccato a noi e credo sia stata premiata l’originalità e la precisione della nostra proposta”.

Il premio Soroptimist alla sfilata non è dunque un riconoscimento accessorio, ma una vera consacrazione: segno che anche lontano dal canapo, il Palio vive di passione, lavoro e tradizione. E Castell’Alfero, con i suoi animali fantastici, lo ha dimostrato al meglio.

 "Il making of" della sfilata

Alessandro Franco

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