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Cultura e tempo libero | 05 ottobre 2025, 15:32

Maranzana ospita delegazione internazionale per il progetto Multi-play

Ricercatori da quattro continenti si incontrano per studiare il gioco come patrimonio culturale universale

Il museo Bove

Il museo Bove

Maranzana si prepara ad accogliere una prestigiosa delegazione internazionale mercoledì 8 ottobre, dalle 9.45 alle 17, nell'ambito di un ambizioso progetto di ricerca che unisce antropologia, biologia e tecnologie digitali per esplorare il potere del gioco nel superare le barriere culturali.

Un progetto dal respiro internazionale

L'iniziativa si inserisce nel progetto Unita Starting-Grant Multi-Play"Patrimonio comune nel gioco multilingue per superare le barriere della diversità", coordinato dal Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell'Università di Torino in collaborazione con il consorzio Unita Universitas Montium.

La giornata di studio vedrà la partecipazione di docenti provenienti da tre continenti, con competenze che spaziano dall'antropologia biologica a quella culturale, dalla zoologia all'informatica e alle scienze sociali.

 La delegazione internazionale include rappresentanti dall'Etiopia (prof. Bezawork Afework e prof. Teshome Emana dell'Università di Addis Ababa, e prof. Dessalegn Ejigu dell'Università di Bahir Dar), dalla Spagna (prof. Ana Gargallo e prof. Carmen Picazo dell'Università di Saragozza), dal Portogallo (prof. Nuno Pombo dell'Università di Beira Interior) e dall'Italia (prof. Ivan Norscia e prof. Giada Cordoni dell'Università di Torino, e prof. Francesco Scalfari dell'Università del Piemonte Orientale).

Accoglienza territoriale di alto profilo

I ricercatori saranno accolti da una rappresentanza istituzionale e culturale di primo piano: il sindaco Federico Sciutto, Barbara Pastorino, presidente della Cantina Sociale "La Maranzana", Maria Teresa Scarrone e Salvatore Puro, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Associazione Giacomo Bove&Maranzana.

L'evento coinvolgerà anche il Museo Giacomo Bove e si aprirà alla partecipazione di associazioni, scuole e istituzioni locali attive nei settori del turismo e della divulgazione, creando un ponte tra ricerca accademica e territorio.

Il gioco come patrimonio culturale immateriale

Il progetto nasce da una premessa scientifica innovativa: il gioco rappresenta una forma di patrimonio culturale immateriale dell'umanità, capace di superare la xenofobia e promuovere l'egualitarismo. 

Il gioco multilingue emerge come strumento privilegiato per sfruttare sia l'eredità linguistica comune sia le incongruenze linguistiche tra diverse culture. Tuttavia, rimane da esplorare cosa possa favorire il gioco multilingue e renderlo efficace nella costruzione di relazioni cooperative tra culture diverse.

Valorizzazione del territorio UNESCO

L'iniziativa si inserisce perfettamente nel contesto del sito vitivinicolo riconosciuto come patrimonio UNESCO, contribuendo alla sua valorizzazione attraverso il turismo scientifico e culturale. 

Redazione

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