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Attualità | 08 ottobre 2025, 13:51

Valleandona punta sulla paleontologia per diventare il borgo dei murales   

Inaugurata ieri l'opera. Primo intervento istituzionale della presidente Sara Rabellino

Amministratori e tecnici davanti al murale

Amministratori e tecnici davanti al murale

La piccola frazione di Valleandona sogna in grande: "Vorremmo diventare il borgo dei murales, uno per ogni casa, a partire dagli edifici pubblici" ha annunciato ieri don Luigi Berzano, parroco della ventina, alla cerimonia di inaugurazione della grande opera, a tema paleontologico, firmata da Alessandro Battisti sul muro della chiesa di Nostra Signora Assunta.

L'obiettivo è ambizioso: si punta ad aggiungere il nome di Valleandona a quello dei 150 borghi italiani che si distinguono, a livello nazionale, attraverso un proprio simbolo identitario. 

Qui si guarda alla paleontologia, potendo contare sugli affioramenti di conchiglie fossili, conservati nel verde, e anche su scoperte eccezionali (mastodonti). Per ora il murale va ad aggiungersi alle oltre venti opere artistiche segnalate nel sito web arteincollina.it e per gran parte promosse dal Distretto Paleontologico dell'Astigiano e del Monferrato sotto al titolo "Street Art sulle colline del mare".

"Chapeau a questo progetto, che coinvolge le comunità e lascia un segno visibile sui territori" ha commentato Sara Rabellino, nuova presidente del Parco Paleontologico Astigiano, al primo saluto istituzionale in pubblico.

 L'amministratrice, che si è complimentata con il personale dell'Ente, ha indicato le parole chiave su cui si continuerà a lavorare: "Tutela e conservazione delle aree protette, anche in un'ottica di promozione e fruizione"

E per la valorizzazione del Museo Paleontologico, alla delegazione del Comune (assessori Amasio e Giacomini, consigliere Berzano) la presidente Rabellino ha ricordato che "serve unire le forze per rafforzare la consapevolezza di ciò che di unico abbiamo sul territorio".

Intanto il Parco dà attuazione a nuovi e corposi progetti. "Per la realizzazione di nove opere pubbliche stiamo investendo più di due milioni di euro" ha specificato il direttore Graziano Delmastro, riferendosi agli interventi ambientali e paleontologici che coinvolgono le aree protette e quelle della Rete Natura 2000 (ex SIC, Siti di interesse comunitario). I lavori riguardano anche il ripristino di affioramenti fossiliferi nella Riserva Naturale di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande, nel cui programma dei 40 anni rientrano la creazione del murale di Battisti e il concorso scolastico per la Segnaletica dei bambini sui percorsi tra natura e fossili.

Le iniziative sono state annunciate davanti a un pubblico numeroso, non solo del luogo e delle frazioni circostanti, agli ex presidenti dell'Ente Miroglio e Negro, a numerosi sindaci, al consigliere provinciale Gamba e agli amministratori degli organismi direttivi del Parco.

E se per Sara Rabellino il mandato di presidente è all'inizio, per Gianluca Forno, a capo del Distretto Paleontologico, è ormai scaduto: "Fiero di lasciare un vero e proprio museo a cielo aperto costituito dalle opere di Street Art sulle colline del mare" ha detto, annunciando poi la pubblicazione del terzo volume della collana sull'unicità paleontologica del territorio astigiano.

In attesa di poter avere tra le mani il libro curato da Piero Damarco, è disponibile in Museo il numero speciale di Piemonte Parchi dedicato ai fossili: "Le prime sessanta pagine raccontano l'ambito astigiano - ha spiegato soddisfatta la paleontologa Alessandra Fassio - Abbiamo insistito tanto perché si arrivasse a una pubblicazione monografica e ora eccola qua". 

Centotrenta pagine da sfogliare per inoltrarsi in un inedito viaggio tra squali del Monferrato, spiagge di cristalli lungo il Tanaro, antichi elefanti della Val Cerrina e tanto altro.

Cs

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