Salvateci o soccombiamo. È questo il significato italiano dell'acronimo SOS. Sì, bisogna cercare di arginare un problema, che non è più solo fenomeno: la violenza sulle donne. Da questo e per questo nasce il portale web Sos-donna.it contro la violenza, presentato oggi, giovedì, in conferenza stampa. Si tratta di un progetto pilota in Piemonte, in grado di raggruppare numerose realtà operanti sul territorio.
Una fitta rete sinergica per tendere la mano alle donne
Alla base una fitta rete sinergica di enti, istituzioni e associazioni. L'idea nasce dall'associazione culturale Agar, promossa dal Consiglio regionale- con tutte le sue Consulte-, Anci Piemonte, ASL di Asti, Cisa - Asti Sud, Cogesa, Israt e Istituto Monti. A collaborare altri undici soggetti: l'Ordine degli Avvocati di Asti (l'ultimo ad avere aderito), Procura della Repubblica, Prefettura, Polizia di Stato con la Questura di Asti, Comando Provinciale dei Carabinieri, Consigliera di Parità della Provincia, Comune di Asti, Centro Antiviolenza Provinciale L'Orecchio di Venere (Croce Rossa), Libera, Piam e Rinascita.
Un obiettivo importante e ambizioso
A rompere il ghiaccio Chiara Cerrato, Consigliera di Parità della Provincia: "Come avrebbe detto un filosofo, conoscere è potere. Bisogna conoscere per poter agire". Parole condivise anche da Laura Nosenzo. E proprio in casi simili di violenza, aumentati in modo considerevole negli ultimi tempi, che lavorare sulla comunicazione può risultare fondamentale. Il portale web si propone azioni di sensibilizzazione e informazione, mettendo a disposizione servizi e tendendo una mano alle donne vittime di violenza, per non farle sentire sole.
"È un'iniziativa che come Consiglio Regionale abbiamo sposato fin da subito e lo hanno fatto anche le nostre Consulte. Abbiamo contribuito e crediamo che questo sia un bellissimo esempio di partecipazione in rete", ha dichiarato Angela Motta.
Importantissima la presenza e l'attività dell'Istituto Monti, che in questi ultimi mesi ha potuto vivere concretamente nell'aria che si respira al Pronto Soccorso di Asti, al Consultorio Familiare e al Centro antiviolenza L'Orecchio di Venere. Nello specifico, il percorso è stato fatto dalla classe 3C dell'Istituto Monti - Liceo Scienze Umane, tramite alternanza scuola-lavoro. A raccontare l'esperienza tre ragazze della scuola, che in conferenza stampa con l'insegnante Silvana Nosenzo hanno descritto con entusiasmo e sincerità il loro percorso.
La testimonianza della 3C del Monti e il kit della dignità
"È stata un'esperienza fondamentale per il nostro percorso di studi. Nelle ricorrenze sulle donne siamo tutti femministi, nei giorni normali la solidarietà si dissolve. Come classe abbiamo deciso di non nasconderci. Uscire dalla violenza è difficile ma è possibile. Durante l'esperienza ci è stato mostrato il kit della dignità, con tutti i beni di prima necessità di cui una donna che scappa da casa ha bisogno. Tra questi figura anche uno specchio: la donna ha bisogno di riconoscere se stessa e la sua identità, che sembra persa", hanno raccontato le studentesse.
Il ruolo dell'Asl e le dichiarazioni del neo commissario
Significative anche le dichiarazioni del neo commissario ASL di Asti, Giovanni Messori Ioli: "Parlare di questi fenomeni è già un primo passo per aiutare le donne. L'ASL di Asti è da sempre attiva per contrastare fenomeni di violenza. Abbiamo anche uno staff rivolto ai casi di abusi su minori. Per questo abbiamo aderito all'iniziativa con slancio ed entusiasmo. Questi eventi non devono essere transitori: dobbiamo acquisire una sensibilità permanente. Ci impegneremo tutti per far durare il portare più di un anno".
I contenuti del portale
Il portale sarà attivato ufficialmente domani, venerdì 8 marzo, in occasione della festa della donna e sarà online per un anno. Durante l'anno di attività verrà monitorato l'andamento del sito, così da poter ricevere feedback importanti per contrastare la violenza. Conterrà diverse sezioni:
- Numeri utili: da contattare in caso di emergenza;
- I percorsi: un elenco con tutte le realtà che possono offrire un aiuto alle donne in difficoltà;
- Altre cose da sapere: ad esempio le varie forme di violenza di genere e il quadro normativo regionale e nazionale;
- Le strategie della Regione: le azioni messe in campo, i centri antiviolenza e molto altro;
- Iniziative in corso e progetti futuri: tra i progetti futuri, da realizzarsi entro l'anno, Cascina Graziella a Moncalvo. Si tratta di un bene confiscato alla mafia che verrà destinato alle donne maltrattate;
- La voce delle donne: otto testimonianze di donne che ce l'hanno fatta, che sono riuscite a uscire dalla violenza;
- La voce della storia: grazie alla sinergia con l'Israt, documenti che testimoniano la violenza sulle donne nel corso della storia.