Oggi siamo andati nel Regno del Tempo Perduto, dove tutto è un po' sbiadito. È un posto pieno zeppo di orologi, di ogni forma e tipo. Nessuno di questi orologi però funziona: hanno le lancette ferme, tutti ad ore diverse.
Si racconta che il Regno del Tempo Perduto sia il posto delle cose che avremmo voluto e non abbiamo potuto fare, e così, in un certo senso, il tempo si è fermato.
Ognuno di noi ha un orologio nel Regno del Tempo Perduto. O anche più di uno. E sono fermi all'ora in cui abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa.
Per esempio: quando volevamo tanto fare ancora un giro in giostra ma non c'era più il tempo, quando volevamo buttarci con tutti e due i piedi in quella gigantesca pozzanghera, ma poi ci bagnavamo e sporcavamo tutti, quando volevamo urlare a squarciagola e invece no, meglio fare silenzio che si disturba.
Oppure quella volta che avremmo tanto voluto andare al parco con i nostri amici o i nostri nonni, ma non si poteva perché era tutto chiuso. E il tempo era proprio impazzito, con tutti i giorni uguali, tanto che il martedì si confondeva con la domenica.
Nel Regno del Tempo Perduto c'è un silenzio incredibile. Abbiamo dato la corda a tutti quegli orologi, perché a noi il silenzio non piace. Poi siamo tornati a casa soddisfatti e felici. Tic tac, tic tac, tic tac.
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