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Scuola | 21 dicembre 2021, 09:00

Il maestro Giampiero Monaca di 'Bimbisvegli', rompe il silenzio con una conferenza stampa

"Ora sono in aspettativa perché non so lavorare in modo diverso da come ho fatto fino ad ora. Dopo anni di apprezzamenti da più fronti, sentirsi dire no, hai sbagliato, fa male"

Il maestro Giampiero Monaca di 'Bimbisvegli', rompe il silenzio con una conferenza stampa

"Vogliamo fare scuola a Serravalle e continuare a riempire la proposta educativa per come siamo capaci noi. Perché ci credo, in tutti questi anni ho investito tempo, energie, vita e denaro", così il maestro Giampiero Monaca, dopo le polemiche dei mesi scorsi e l'aspettativa come insegnante, ha iniziato ieri la conferenza stampa con la quale ha rotto il silenzio.

"Ora sono in aspettativa perché non so lavorare in modo diverso da come ho fatto fino ad ora. Dopo anni di apprezzamenti da più fronti, sentirsi dire no, hai sbagliato, fa male. Per me la scuola deve essere pubblica e se mai sceglierò la scuola privata sarà perché sarò indignato di come è stata trasformata la scuola pubblica. A questo proposito, ci tengo a dire che l'esperienza di scuola che stiamo facendo ora con Bimbisvegli 'A scuola fuori dalla scuola' è un esempio di scuola pubblica non statale".

In aspettativa dopo i contrasti con la dirigente

Progetto, metodo, approccio didattico, è stato chiamato in molte maniere il termine Bimbisvegli, dietro ci sono bambini e famiglie, ideali, dissidenti e contrasti, cambiamenti di scuole e il suo creatore, Monaca appunto, spiega il suo punto della situazione, dopo essersi messo in aspettativa per come sono andate le cose alla scuola di Serravalle.

"Ora ci sono  poche tracce dell'approccio Bimbisvegli che è stato negli anni passati. Manovre burocratiche sono arrivate a mettere fuori la didattica, un insegnante, alcune famiglie che hanno scelto di allontanarsi dalla scuola", rimarca, ricordando l'interrogazione in Parlamento dell'on. Federico Fornaro che aveva ribadito di non poter far nulla dal punto di vista ministeriale perché le modifiche spettavano agli organi collegiali.

La richiesta di inserire Bimbisvegli nel Ptof e il no

Lo stesso giorno dell'interrogazione di Fornaro, il 27 agosto, Monaca ha presentato alla dirigente la richiesta di inserire il progetto Bimbisvegli nel PTOF (piano triennale offerta formativa) ma la stessa gli risponde che era prematuro.

"Il 12 novembre, ricorda il maestro, sapendo che il 18 ci sarebbe stato un collegio docenti in cui avrebbero presentato i diversi progetti da inserire nel PTOF, in qualità di presidente Bimbisvegli  (Monaca era già in aspettativa ndr) propongo al V Circolo l'inserimento di un progetto esterno alla scuola con 70 ore di affiancamento nella progettazione e di attività vera e propria. La dirigente risponde no perché il 17 ottobre, un mese prima, nel collegio docenti straordinario, le insegnanti del plesso di Serravalle non hanno mostrato interesse per il progetto".

Le colleghe del plesso di Serravalle, come riferisce il maestro, due giorni dopo hanno chiesto alla dirigente di usare questo progetto esterno, ma la loro richiesta non è stata accolta.

Bimbisvegli è attiva fuori dalla scuola

Da novembre così il maestro  ha deciso di attivare il doposcuola "Bimbisvegli fuori dalla scuola", con didattica esperienziale ed educazione diffusa, grazie anche all'aiuto di proprietari di fondi e di case che "ci permettono di essere in sicurezza e di vivere in continuità l'esperienza degli anni scorsi. Si tratta di un'attività promossa dall'associazione Bimbisvegli, ma è un gruppo spontaneo. Facciamo attività all'aperto due pomeriggi a settimana, grazie anche al supporto di 2-6 operatori che arrivano da fuori città".

La vicenda ha strascichi importanti e il maestro Monaca è stato, racconta, segnalato per due capi di imputazione.

"Sono stato accusato di aver chiesto soldi in passato ai genitori: vero, ma nasce da una scelta educativa di avere materiale di cancelleria condiviso. Ogni bambino costa 70 euro all'anno di cancelleria, volevamo stare nei 40 euro allora ho chiesto a chi voleva, di darmi in busta chiusa, i soldi per poter acquistare il materiale condiviso, proprio per far sì che fosse uguale per tutti, che non ci fosse il bambino con l'astuccio firmato o con la penna più bella, ecc... Questo è stato equiparato ad una specie di 'bustarella del maestro' e poteva costarmi il licenziamento in tronco. Sono andato in commissione disciplinare: è risultato che fossero entrati in 3 anni, circa 3mila euro, ma in tre anni ho avuto 5600 euro di spese mie. Quindi ne sono uscito pulito, ma con 2 giorni di sospensione".

Inoltre Monaca non aveva cancellato la vecchia partita iva, non più usata dall'entrata nella scuola pubblica, fatto contestato dalla dirigente, andata in commissione disciplinare. Il maestro è stato prosciolto.

Si tolgano i mobili personali dai locali del plesso

Inoltre Monaca nei giorni scorsi ha ricevuto ingiunzione  da parte di un avvocato incaricato personalmente dalla dirigente che "mi intima di togliere tutti i mobili di mia proprietà dai locali di sgombero del plesso di Serravalle d'Asti. Quei locali erano in totale abbandono quando ho preso servizio - spiega - e con i genitori e i volontari migranti li abbiamo messi in ordine e, in effetti adesso contengono anche alcuni arredi in sovrannumero rispetto a quelli  che io ho acquistato per arredare ed attrezzare. I mobili nel seminterrato sono lì  non perché in abbandono o perché in sovrannumero da casa mia ma perché alcuni erano in attesa di arredare altri spazi scolastici. Ho incaricato il mio legale di rispondere".

Betty Martinelli e Fabiana Lanfranco

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