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Attualità | 09 aprile 2022, 12:13

Presentato "Bene e Comune", Manifesto di Libera rivolto ai candidati sindaci

Otto punti - su tematiche quali sicurezza, trasparenza amministrativa e ambiente - che saranno anche al centro di un dibattito pubblico in programma il 19 maggio

Nell'immagine (Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin), da sinistra a destra: Isabella Sorgon, Simone Barbiero, Luigi Gilardetti, Gionata Borin e Silvia Sorgon

Nell'immagine (Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin), da sinistra a destra: Isabella Sorgon, Simone Barbiero, Luigi Gilardetti, Gionata Borin e Silvia Sorgon

Con la finalità di educare la cittadinanza su temi su temi troppo spesso trascurati e sensibilizzare chi amministrerà la città nel prossimo quinquennio”, questa mattina Libera Asti ha presentato il proprio Manifesto che verrà sottoposto all’attenzione dei sei candidati sindaci di Asti.

“Confermando la nostra piena equidistanza dai partiti hanno precisato i responsabili dell’associazione – riteniamo fondamentale svolgere un ruolo di stimolo inserendo nel dibattito politico cittadino gli otto punti del nostro documento. Lo abbiamo intitolato ‘Bene e Comune’ poiché vogliamo sottolineare il concetto che l’amministrare è occuparsi del bene di una intera comunità e non dell’esclusivo di qualcuno”.

“Il manifesto – hanno ancora affermato – ha una duplice valenza: di strumento per osservare in modo critico i programmi elettorali e di confronto per capire varie opinioni e progetti che le liste intendono costruire”. “Il nostro impegno – hanno precisato – andrà anche oltre le votazioni, per monitorare e osservare cosa farà fattivamente la futura amministrazione su questi punti”.

Con particolare riguardo per il tema della sicurezza che – come attesta l’operazione Barbarossa, che ha dimostrato infiltrazioni della ‘ndrangheta sul territorio – è andato peggiorando. “Noi ci siamo informati e abbiamo partecipato attivamente alle udienze del processo, mentre la politica cosa ha fatto nello stesso periodo? Non ha dato segnali di interlocuzione su questo tema"

Il testo del Manifesto è integralmente disponibile, oltre che in allegato a questo articolo, anche sul sito di Libera Asti all'indirizzo https://asti.liberapiemonte.it/manifesto-bene-e-comune-elezioni-asti-2022/

GLI OTTO PUNTI DEL MANIFESTO

  1. Rappresentanza e istituzioni: Nel caso in cui eletti vengano raggiunti da rinvio a giudizio o condanne, anche solo in primo grado, per reati di mafia, pubblica amministrazione, delitti non colposi contro la persona o il patrimonio o reati ambientali, chiediamo le dimissioni immediate. E che analoga procedura venga seguita per tutte le norme di competenza del sindaco. Oltre all’impegno dell’Amministrazione a costituirsi d’ufficio parte civile in presenza di processi per reati di mafia e contro la pubblica amministrazione.

  2. Trasparenza e comunicazione: Oltre pubblicazione e a costanti aggiornamenti sull’amministrazione trasparente, chiediamo sia ammesso esclusivamente il rimborso di spese documentate. Per gli aspetti di comunicazione, chiediamo che l’Amministrazione eletta operi in piena condivisione con la cittadinanza, condividendola sulle principali decisioni mediante comunicazioni alla città. Chiediamo che ci sia un atteggiamenti di attenzione qualitativa a ciò che viene messo e ci sia interlocuzione preliminare in caso di decisioni da prendere, non semplice ratificazione di quanto già deciso.

  3. Opere pubbliche e PNRR: Chiediamo di dichiarare contenuti e finalità dei progetti in programma, con particolare attenzione al PNRR. Nonché individuazione e assegnazione degli incarichi, dichiarando quali procedure di trasparenza e condivisione intenderanno attuare e effettuando una rendicontazione periodica di consulenze e incarichi esterni al Comune. Ad oggi manca una reale volontà di comunicare: nella sezione di amministrazione trasparente si trova il minimo indispensabile e spesso in forma incompleta. Chiediamo condivisione a monte del progetti e profilazione delle opere pubbliche.

  4. Legalità e territorio: E’ fondamentale che l’Amministrazione monitori sistematicamente la criminalità sul territorio e sia prevista la partecipazione di membri esterni qualificati all’interno della Commissione che si occupa di questo ambito. Il tema è già trattato da una Commissione che prevede anche affari legali, ambiente e agricoltura, ma ne va potenziata l’efficacia con la presenza permanente di esperti esterni ai tavoli della Commissione. Servono azioni di contrasto della criminalità già radicata sul territorio e adesione partecipata e non solo nominale a reti di Comuni, osservatori anti-mafia e attività di prevenzione di infiltrazioni criminose.

  5. Sostenibilità e ambiente: Imprescindibile inserire questi temi, che sono priorità culturali di tutti i territori: chiediamo impegno concreto e innovativo a recepire sollecitazioni e indicazioni Europee su questi ambiti. Oltre all’istituzione di un tavolo interistituzionale permanente in temi di viabilità, periferie urbane, piano regolatore e un censimento annuale dello stato delle occupazioni di edifici e sistematico confronto su eventuali varianti sul piano regolatore. Non vogliamo atti formali, ma una concreta sensibilità nei confronti dell’ambiente.

  6. Povertà e giustizia sociale: La situazione radicata di povertà, ulteriormente aggravata dalla pandemia, richiede interventi per sostegno fattivo: servono tempo e risorse per far fronte alle ineguaglianze sociali, al diritto allo studio e a tematiche connesse. Inoltre deve essere posto in essere un percorso di prevenzione, monitoraggio e supporto per situazioni di usura e altri fenomeni che possono incidere sulle fragilità del territorio.

  7. Gioco d’azzardo: Comporta gravi conseguenze per famiglie e spesso collegamenti a forme di illegalità. La nuova legge regionale sul tema ha stravolto e depotenziato l’attività di contrasto prevista dalla legge precedente, quindi chiediamo all’Amministrazione comunale di adottare un regolamento che preveda l’adozione delle misure precedenti quali limitazioni orarie e distanza da luoghi sensibili. La legge attuale ha comportato passi indietro su salute e economia dei cittadini, con possibili effetti devastanti

  8. Beni confiscati: Anche l’Astigiano non è esente dalla presenza di beni confiscati. Sul solo territorio comunale di Asti abbiamo, a febbraio 2022, 42 particelle catastali di beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata. Sui sequestrati al momento non si può agire in maniera pratica, ma su quelli confiscati il Comune può chiedere di utilizzarli per fini sociali o istituzionali. Chiediamo venga definita l’assegnazione di una specifica delega sui beni confiscati

Tematiche importanti, che verranno poste all’attenzione dei candidati sindaci, cui il Manifesto è stato inviato, anche nel corso di un confronto pubblico in programma giovedì 19 maggio alle 20.45 al cinema Lumière di corso Dante.

Gabriele Massaro


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